Scienza e Tecnologia
Sabato 18 Gennaio 2025
La mano bionica ora può percepire forma e movimento delle cose
Sviluppata una nuova interfaccia cervello-computer che migliora l'utilizzo della mano bionica facendo percepire la forma e il movimento degli oggetti toccati . Il risultato, che apre la strada a protesi sempre più maneggevoli e sicure nelle attività quotidiane, è pubblicato in due studi sulle riviste Nature Biomedical Engineering e Science da un team internazionale formato dalle università di Chicago e Pittsburgh con Northwestern University, Case Western Reserve University e Blackrock Neurotech. Tra i ricercatori c'è anche l'italiano Giacomo Valle, ingegnere neurale che ha lavorato come borsista presso l'UChicago e che ora sta continuando i suoi studi presso la Chalmers University of Technology in Svezia.
La nuova interfaccia utilizza una serie di elettrodi posizionati nelle regioni del cervello responsabili del movimento e della sensibilità della mano : da un lato permettono di muovere la protesi col pensiero , mentre dall'altro lato producono una microstimolazione intracorticale nella parte del cervello dedicata al tatto in risposta agli stimoli captati dai sensori della mano bionica .
Nel primo studio, pubblicato su Nature Biomedical Engineering, i ricercatori hanno mappato le aree del cervello che corrispondono a specifiche parti della mano bionica e hanno verificato che le sensazioni tattili evocate elettricamente sono stabili, localizzate con precisione e sufficientemente forti da essere utili per le attività quotidiane . I test hanno dimostrato che quando due elettrodi ravvicinati vengono stimolati insieme, i partecipanti avvertono un tocco più forte e più chiaro, il che può migliorare la loro capacità di localizzare e valutare la pressione sulla parte corretta della mano . Il secondo studio su Science, guidato da Giacomo Valle, ha fatto un ulteriore passo avanti per rendere il tocco artificiale ancora più immersivo e intuitivo . I risultati dimostrano infatti che elettrodi vicini possono generare sensazioni tattili che si sovrappongono spazialmente: attivandoli in maniera sequenziale è possibile far percepire la forma di un oggetto e il suo movimento. Questo ha migliorato significativamente la capacità dei partecipanti di distinguere forme tattili complesse e di rispondere ai cambiamenti negli oggetti che toccavano.
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