![None None](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2025/2/10/photos/cache/in-arrivo-nuove-armi-per-bloccare-i-tumori-e-affamarli_c08aa626-e7af-11ef-bf45-287d03753fa6_v3_large_libera.webp)
Bloccare la crescita dei tumori prendendo di mira proteine chiave , uccidere le cellule capaci di far ricrescere il cancro dopo il trattamento, ma anche sfruttare come alleate cellule adipose modificate che fanno morire di fame i tumori : sono tra i più recenti esperimenti, condotti in laboratorio, che promettono di mettere a punto nuove armi sempre più efficaci nella lotta al cancro, e che ora puntano a compiere il fondamentale passo avanti verso i trial clinici sugli esseri umani.
Tra gli approcci più innovativi c’è quello che vede protagoniste le cellule del tessuto adiposo modificate per affamare quelle tumorali : nello studio pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology e coordinato dall’Università della California a San Francisco, i ricercatori hanno prelevato normali cellule adipose bianche e le hanno modificate in laboratorio tramite Crispr , la tecnica taglia-e-cuci del Dna, riattivando geni dormienti che consentono di bruciare molte più calorie allo scopo di produrre calore. Questo comportamento è tipico del tessuto adiposo bruno, normalmente presente nel corpo in piccole quantità, e perciò le cellule ingegnerizzate sono dette ‘beige’ .
Una volta impiantate accanto a quelle cancerose in laboratorio e nei topi, le cellule diventate ‘super-voraci’ hanno dato risultati sorprendenti, privando il tumore del carburante necessario per crescere : la tecnica è riuscita a battere cinque diverse forme di cancro : quello del colon, del pancreas, della prostata e due forme di tumore della mammella. L’efficacia , inoltre, è rimasta inalterata anche quando le cellule adipose sono state poste lontano dal sito del tumore : una caratteristica, questa, che potrebbe rivelarsi preziosa per trattare i tumori difficili da raggiungere, come il glioblastoma che colpisce il cervello.
Proprio il glioblastoma , insieme ad altri tumori che colpiscono il cervello come il medulloblastoma, tra i più comuni nei bambini, è il bersaglio di un nuovo farmaco che prende di mira le cellule staminali del tumore . molto pericolose, perché possono far riformare il tumore dopo la terapia. Il farmaco, noto con la sigla CT-179 , è stato sperimentato nello studio pubblicato su Nature Communications, guidato dall’americana Emory University e dall’australiano Istituto di ricerca medica Berghofer Qimr. I risultati mostrano che, in associazione ad altre terapie, il farmaco uccide le staminali tumorali.
Un altro gruppo di ricerca, dell’Università della California a San Francisco, guidato dall'italiano Davide Ruggero, ha poi scoperto una proteina chiave finora passata inosservata, chiamata RBM42, presente normalmente nelle cellule ma che, in caso di tumore , prende a comportarsi in maniera diversa , Può infatti dirottare le fabbriche di proteine cellulari verso la produzione preferenziale di Myc, un’altra proteina ben nota legata alla crescita tumorale, che si moltiplica in maniera incontrollata nel 70% dei casi. La ricerca, pubblicata su Nature Cell Biology, dimostra che bloccando RBM42 si può impedire lo sviluppo di uno dei tumori più aggressivi, quello d el pancreas . “Questa proteina - dice Ruggero - sembra davvero essere il tallone d'Achille di alcuni dei tumori peggiori”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA