Scienza e Tecnologia
Mercoledì 08 Gennaio 2025
I traumi alla testa aprono la porta ad Alzheimer e Parkinson
I traumi alla testa e le commozioni cerebrali , tanto frequenti in sport come il calcio e la boxe , costituiscono una seria minaccia: possono risvegliare virus latenti come quello dell’ herpes , che dormono nel cervello della maggior parte delle persone, causando infiammazioni e danni cellulari che aprono la porta alle malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson .
Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Science Signaling e guidato dall’americana Tufts University, che suggerisce l' ipotesi che la somministrazione di farmaci antivirali potrebbe essere un trattamento preventivo dopo un trauma cranico. Ma i risultati ottenuti vanno ben oltre i confini dell’ambito sportivo: le lesioni alla testa colpiscono ogni anno circa 69 milioni di persone in tutto il mondo , con un costo stimato in 400 miliardi di dollari all’anno.
Nel corpo umano abitano comunemente diversi virus potenzialmente dannosi , che rimangono dormienti all’interno delle cellule. È noto, ad esempio, che il virus dell’herpes simplex (Hsv-1) si trova in oltre l’80% degli individui, e quello della varicella in più del 95% .
Utilizzando un modello di tessuto cerebrale ottenuto in laboratorio , i ricercatori guidati da Dana Cairns lo hanno sottoposto a traumi simulati , che hanno attivato il virus dell’herpes che era dormiente nelle cellule: il risveglio del virus, nelle settimane e mesi successivi , ha innescato i sintomi caratteristici della malattia di Alzheimer , come la formazione di placche amiloidi, l’accumulo della proteina tau, l’infiammazione e la morte dei neuroni.
Traumi ripetuti provocano effetti ancora più gravi, mentre in assenza del virus non c’è traccia dei segni tipici delle malattie neurodegenerative. “Ciò pone la questione se i farmaci antivirali o antinfiammatori potrebbero essere utili come trattamenti preventivi dopo un trauma cranico – dice Cairns – per fermare l'attivazione dell’Hsv-1 e ridurre il rischio di Alzheimer”.
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