Scienza e Tecnologia
Giovedì 23 Gennaio 2025
Fondi Ue all'Iit per una protesi di braccio più naturale
(ANSA) - ROMA, 23 GEN - Sviluppare una protesi di braccio che si muova in modo più naturale e fluido rispetto a quelle esistenti: è questo l'obiettivo di uno dei 15 progetti italiani finanziati con 150mila euro dal Consiglio Europeo della Ricerca per avvicinare al mercato le ricerche più innovative. Il progetto è condotto all'Istituto Italiano di Tecnologia dal gruppo di Antonio Bicchi, a capo del Soft Robotics for Human Cooperation and Rehabilitation Lab all'Iit di Genova e uno dei pionieri delle protesi basate sulla robotica soffice, che utilizza materiali non rigidi né metallici.
Dopo avere ideato la mano Soft Hand, la ricerca di Bicchi punta ora a sviluppare una protesi di braccio che riproduca le caratteristiche dell'arto umano. Al progetto, chiamato VSoftPro, parteciperà anche la pmi innovativa qbrobotics, nata nel 2012 come start-up dell'Iit. L'obiettivo, dice l'Iit è "sviluppare una protesi transomerale per gli arti superiori che replichi l'aspetto naturale e la funzionalità di un arto umano, attraverso una rigidità controllabile dall'utente e una adattabilità all'ambiente passiva. La progettazione sarà anticipata da indagini preliminari con gli utenti, affinché il design della protesi risponda alle loro esigenze e preferenze".
Il sistema muscolo-scheletrico umano permette agli individui di adattarsi senza sforzo a compiti e ambienti diversi grazie al loro essere cedevoli e di rigidità controllabile e la protesi allo studio viene progettata per imitare questo comportamento. I ricercatori prevedono inoltre un controllo intuitivo che permetta a chi la indossa di gestirla come un'estensione del proprio corpo. E' infine in programma uno studio sui vantaggi delle protesi di questo tipo rispetto a quelle rigide tradizionali. (ANSA).
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