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Scienza e Tecnologia
Mercoledì 19 Febbraio 2025
Dal Giappone la mano robotica bioibrida con muscoli umani
Arriva dal Giappone una mano robotica bioibrida in grado di compiere movimenti complessi delle dita grazie a sottili fili di tessuto muscolare umano coltivati in provetta e arrotolati a mo' di tendini. La tecnologia, utile per realizzare protesi più sofisticate e per testare farmaci e procedure chirurgiche, è presentata in uno studio pubblicato sulla rivista Science Robotics dai ricercatori dell'Università di Tokyo e dell'Università Waseda.
La nuova mano bioibrida è lunga 18 centimetri e ha dita multiarticolate che possono essere mosse individualmente , per fare gesti, o in combinazione , per manipolare oggetti: un vero primato, considerato che i dispositivi bioibridi hanno solitamente dimensioni più ridotte (con una lunghezza di circa un centimetro) e sono in grado di compiere movimenti più semplici o monoarticolari . La differenza in questo caso la fanno i tendini , ottenuti a partire da sottili fili di tessuto muscolare umano coltivati in laboratorio : uniti a fasci e montati su una base in plastica stampata in 3D, hanno garantito la giusta lunghezza e forza contrattile per muovere le dita.
La mano bioibrida, animata da correnti elettriche , è riuscita ad afferrare e muovere la punta di una pipetta da laboratorio ed è stata in grado di piegare pollice, anulare e mignolo per mimare una forbice.
Come previsto, col passare del tempo il tessuto muscolare ha mostrato una progressiva perdita di forza contrattile, con evidenti segni di affaticamento dopo dieci minuti di stimolazione elettrica, ma dopo un'ora di riposo ha avuto una ripresa completa , proprio come accade ai tessuti viventi.
Per il momento la mano bioibrida lavora sospesa in un liquido, in modo da ridurre le frizioni e permettere un movimento più sciolto delle dita, ma in futuro potrà essere perfezionata conquistando piena libertà. Sarà inoltre perfezionata per consentire alle dita di raddrizzarsi intenzionalmente dopo essersi piegate.
'Il campo della robotica bioibrida è ancora agli inizi , con molte sfide fondamentali da superare. Una volta superati questi ostacoli di base - spiega Shoji Takeuchi dell'Università di Tokyo - questa tecnologia potrebbe essere utilizzata in protesi avanzate e potrebbe anche servire come strumento per comprendere il funzionamento dei tessuti muscolari nei sistemi biologici, per testare procedure chirurgiche o farmaci mirati ai tessuti muscolari".
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