Scienza e Tecnologia
Lunedì 20 Gennaio 2025
Covid, lo smog aumenta il rischio e riduce l'effetto del vaccino
Chi vive in città è doppiamente vulnerabile al Covid-19 , perché l' esposizione all'inquinamento atmosferico aumenta il rischio di ammalarsi e diminuisce la risposta immunitaria alla vaccinazione. Lo dimostrano due studi del Centro ricerche in Epidemiologia e Medicina Preventiva (Epimed) dell’Università dell’Insubria, pubblicati rispettivamente sulle riviste Epidemiology e Environmental Research .
Il primo studio ha preso in esame l’intera popolazione adulta residente nella provincia di Varese (ovvero 709.864 adulti) durante il 2020 , primo anno della pandemia. Dall'analisi dei dati forniti dall’Osservatorio Epidemiologico di Regione Lombardia e dall’Agenzia regionale Aria, oltre che dalla società Arianet per la modellizzazione degli inquinanti ambientali, è emerso che nelle aree urbane ogni incremento di 3,5 microgrammi per metro cubo nell’esposizione media annua al particolato atmosferico comporta un aumento del 12% nel tasso di infezione da SarsCoV2 , del 18% nel rischio di ospedalizzazione e del 13% nei ricoveri in terapia intensiva .
Le analisi hanno messo in luce come nelle aree urbane della provincia (principalmente localizzate tra Saronno, Busto Arsizio e Gallarate) l’interazione tra particolato atmosferico e biossido di azoto abbia prodotto un significativo incremento degli eventi sanitari legati alla pandemia, con un numero stimato di centinaia di infezioni , ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva aggiuntivi rispetto ad aree non urbane. Inoltre, nei contesti con livelli particolarmente alti di particolato atmosferico, l’ ozono è emerso come un ulteriore fattore di rischio per la pandemia.
Il secondo studio , pubblicato su Environmental Research, è stato invece condotto dal team Epimed sulla relazione tra inquinamento atmosferico e risposta immunitaria alla vaccinazione contro il Covid-19 nella popolazione anziana di Varese. Questo lavoro dimostra una riduzione della risposta immunitaria (misurata attraverso i livelli di immunoglobuline IgG specifiche) e un aumento del rischio di infezione post-vaccinazione associati all’ esposizione cronica l PM 2.5 . Tuttavia, è emerso che il rischio si riduce significativamente in chi effettua i richiami periodici delle dosi vaccinali raccomandati per la popolazione anziana.
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