Zingonia, ora lo spaccio è «take away»
Nuova base il parcheggio sulla Francesca

Dall’area dei palazzoni (in demolizione) i pusher si sono spostati al parcheggio sulla Francesca. Viavai di clienti che ora comprano senza scendere dalle loro auto.

Immaginarne la scomparsa assieme alle sei torri – per ora le Anna, le Athena sono ancora in parte in piedi – sarebbe stato quantomeno utopico. Né più né meno dell’utopia della «futura città perfetta» che animava i progetti di Renzo Zingone ormai sessant’anni fa e che ora sta scomparendo per sempre grazie ai bracci gialli delle ruspe della società Vitali.

No, dalla zona del «Missile» – l’avveniristica (sessant’anni fa) fontana-obelisco che ancora oggi funge da crocevia tra la provinciale Francesca e corso Europa, lei sì ancora eretta, benché impolverata per il vicino cantiere – lo spaccio non è scomparso e non sono scomparsi nemmeno gli spacciatori. Si sono, com’era logico immaginare, semplicemente spostati. E nemmeno di tanto, in verità. Ma, soprattutto, si sono riorganizzati. Mentre prima erano i padroni delle strade attorno ai tre palazzi Anna – dei quali resta appunto soltanto un cumulo di macerie – e dei tre gemelli Athena – dei quali è iniziato l’abbattimento dell’Athena 3, mentre gli altri due, seppure soltanto scheletri, sono ancora in piedi –, ora i pusher si sono portati alcune decine di metri più a sud, al parcheggio lungo la provinciale Francesca, davanti al supermercato Famila e al bar tabaccheria «Se ti gira», sempre nel territorio comunale di Ciserano.

Dove, a differenza delle via Monaco e Londra (attorno agli Athena) e Genova, Modena e Bologna (attorno agli ex Anna), gli spacciatori non si nascondono più nei degradati cortili dei palazzoni e nemmeno all’interno degli edifici, salvo uscire all’arrivo dei potenziali acquirenti, con tanto di sentinelle (spesso in ragazzini in bicicletta) agli angoli dei due isolati. Ora i pusher stanno nel parcheggio in attesa dei clienti, che arrivano come in passato in macchina ma che, a differenza dell’ormai passato, dalla vettura non scendono nemmeno più. La compravendita della droga – hashish, marijuana, cocaina ed eroina – avviene direttamente dal finestrino. E in pochi attimi: i pusher sono ormai in contatto via telefono con i clienti e costi e dosi vengono evidentemente stabiliti a distanza.

Così la «cessione» – come la chiamano le forze dell’ordine – vera e propria si risolve in pochi minuti. Il tempo per l’acquirente, entrando nel parcheggio in macchina, di individuare il fornitore «di fiducia», raggiungerlo e affiancarlo, abbassare il finestrino, dargli i soldi e ritirare la o le dosi. E via. Una sorta di spaccio «take away». Che non ha particolari ripercussioni, per la verità, sulla clientela di bar e supermercato, tranne quando la presenza di pusher si fa numerosa – stiamo parlando del tardo pomeriggio, tra le 17 e le 19 – e la vicinanza tra loro in uno spazio più ristretto rispetto ai due isolati degli Anna e degli Athena fa crescere la «concorrenza» e sfocia in risse, anche violente e – è stato notato da vari testimoni – anche con tanto di bottiglie rotte.

I controlli delle forze dell’ordine naturalmente non mancano, a partire dai carabinieri della nuova tenenza di Zingonia, fino ai loro colleghi della compagnia di Treviglio. Ma lo spaccio all’ombra del «Missile» non è sparito e non sta scomparendo assieme alle torri del degrado. Attorno al cantiere, invece, sono comparsi tanti pensionati che, incuriositi dai lavori, gravano a piedi o in bicicletta attorno alle recinzioni dal colore giallo acceso del cantiere, per seguire l’iter delle demolizioni, mentre le aiuole attorno all’«obelisco spaziale», come qualcuno lo chiama, vengono tagliate e pulite dai giardinieri. È la «doppia faccia» di Zingonia, ancora lontana dal diventare un ricordo.

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