Yana, il legale della famiglia: «Stratan non dice la verità, quella sera voleva uccidere»
L’omicidio. Dumitru Stratan è in cella per il delitto di Yana Malaiko, 23enne ucraina che aveva abitato a Romano prima di trasferirsi con lui a Castiglione delle Stiviere. Angelo Lino Murtas, avvocato di Bergamo che assiste la famiglia della ragazza: «Bene la confessione, ma non è stato un incidente, c’era premeditazione».
La confessione del moldavo Dumitru Stratan fatta nei giorni scorsi in carcere, con la quale ha ammesso di avere ucciso involontariamente a Castiglione delle Stiviere il 20 gennaio Yana Malaiko, la sua ex compagna ucraina di 23 anni, non corrisponderebbe alla verità dei fatti secondo l’avvocato di Bergamo Angelo Lino Murtas, legale di parte della famiglia Malaiko. Murtas infatti rifiuta categoricamente di credere che la vicenda sia andata come raccontato mercoledì dal 33enne al procuratore capo Manuela Fasolaro e ai carabinieri del Nucleo investigativo di Mantova. La giovane, che aveva abitato 5 anni a Romano dai nonni paterni, era stata aggredita nella propria casa mantovana, poi il suo corpo sistemato in un trolley, occultato e rinvenuto il 1° febbraio in un zona boschiva al confine tra Castiglione delle Stiviere e Lonato.
«È bene che finalmente Stratan abbia confessato l’omicidio – afferma Murtas - che però secondo noi non si è verificato come lui sostiene. Nessuno con un’intelligenza media crederebbe alla sua versione nella quale dice di avere colpito solo con un pugno al petto la ragazza. Un colpo del genere non provoca sanguinamento dal naso e dalla bocca e di certo non causa ecchimosi ed evidenti segni di percosse tra il volto e il collo». La tesi dell’avvocato Angelo Lino Murtas è supportata dagli esiti dell’autopsia, alla quale il legale ha presenziato: «L’esame autoptico ha chiarito che la morte è stata provocata da asfissia meccanica, violenta – evidenzia –, in pratica Yana è morta soffocata, dopo essere stata schiacciata e premuta dentro il trolley, quasi sicuramente già priva di sensi dopo le numerose percosse ricevute».
Il legale della famiglia Malaiko prosegue: «Quello che Startan ha confessato è in sostanza un omicidio preterintenzionale, ma non è così. L’omicidio è stato volontario e premeditato, minacciato in anticipo, quando il 33enne aveva detto a Yana che l’avrebbe uccisa se avesse frequentato un ragazzo che entrambi conoscevano». Ci sono poi altri aspetti della vicenda che Murtas sottolinea: «Stratan ha spostato la telecamera interna dell’appartamento di Yana prima che la ragazza arrivasse all’appuntamento “trappola”, fissato con la scusa delle cattive condizioni di salute del loro cagnolino. E poi – prosegue Murtas – se l’omicidio fosse stato non volontario, perché Stratan non ha chiamato i soccorsi per salvare la vita di Yana? Al contrario l’ha chiusa nel trolley, avvolto in una coperta, nel cellophane e in un lenzuolo, infine nascondendolo».
Murtas conclude: «Dimostreremo fino in fondo quanto sosteniamo e come la confessione di Stratan non corrisponda a verità. Non escludiamo che l’uomo possa essere stato aiutato mentre caricava nel bagagliaio della sua auto la povera Yana. Quanto confessato per ora dall’omicida, contro il quale ci muoveremo perché abbia il massimo della pena – conclude,- acuisce lo starziante dolore dei genitori Oleksandr e Tatiana, che non vogliono una vendetta ma la pena proporzionata alla gravità dell’omicidio violento e premeditato».
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