Viaggio sulla Francesca: i rischi, tra rotonde e incroci
VIABILITÀ. Il pericolo corre lungo la provinciale 122. Incidenti frequenti: da giugno due morti e decine di feriti, Lungo i suoi 18 chilometri si incrociano ben 13 rotatorie e 7 semafori. Ed è ricomparsa la prostituzione di giorno.
L’ultimo incidente in ordine di tempo risale alla tarda mattinata di venerdì, quando due automobili si sono scontrate frontalmente all’altezza di Pontirolo Nuovo, pare per un temporaneo malfunzionamento del semaforo, causando due contusi. Soltanto qualche ora prima, la notte tra lunedì e martedì, nel tratto tra Urgnano e Spirano si erano schiantate frontalmente un’auto e un furgone, per un totale di quattro feriti lievi. E sempre lunedì era morto all’hospice di Capriate San Gervasio il ventiduenne Robert Gal, di Fara d’Adda, cinque mesi dopo lo schianto tra la sua auto e quella di Piergiovanni Finazzi, 48 anni, di Spirano, all’alba dell’11 giugno scorso tra Spirano e Pognano.
Tanto basta per sottolineare come la provinciale 122, più nota come «la Francesca», balzi frequentemente alle cronache per incidenti, più o meno gravi, che si verificano lungo i suoi 18 chilometri e 735 metri. Di fatto un lungo rettilineo, che collega da ovest a est la pianura bergamasca e che tradizionalmente divide la media dalla bassa pianura della nostra provincia.
Una strada dritta perché costruita ancora prima di molti dei paesi che vi si affacciano: voluta fin dai Romani con un tracciato di qualche decina di metri più a sud, presente ancora in alcuni tratti noti come «Francesca Vecchia», si chiamerebbe così perché nel IX secolo, dopo secoli di abbandono, i Franchi la ripristinarono per portare da Brescia a Milano il corpo dell’imperatore Ludovico II, morto a Ghedi il 12 agosto dell’875. Da allora la Francesca è diventata la prima arteria viabilistica della nostra pianura, registrando, negli ultimi 40 anni, un consistente incremento del traffico e, purtroppo, anche degli incidenti stradali. Strada tutta bergamasca, a ovest la Francesca si snoda dall’ex statale 525 del Brembo all’altezza del laghetto San Michele, tra Canonica d’Adda e Pontirolo, per terminare poco più di 18 chilometri a est, quando la provinciale 122 si immette nella provinciale 573 Ogliese. Percorrendola si incontrano qualcosa come 13 rotatorie e 7 semafori. Ma anche un solo sottopasso, all’altezza di Ciserano, dove la Francesca passa sotto la ferrovia Bergamo-Treviglio, e un solo ponte, quello sul Serio, tra Cologno e Ghisalba.
Simbolicamente la Francesca collega dunque l’Adda e il Brembo con l’Oglio, passando per l’appunto sopra il Serio. Poco prima del ponte sul Serio qualcuno ha scritto con la vernice spray un singolare «Aiuto» su una pianta. È pressoché l’unica arteria ovest-est di quella zona della pianura: di simili collegamenti se ne trova uno più a sud, l’ex statale 11 Padana superiore, e più a nord, la tangenziale sud di Bergamo, escludendo ovviamente le due arterie a pagamento, l’A4 e l’A35. Per questo la Francesca è così trafficata, soprattutto nelle ore di punta, quando in numerosi tratti si formano code anche di chilometri. In caso di incidenti, la provinciale resta bloccata a lungo.
La Francesca ha però il vantaggio di non passare all’interno di centri abitati: diversi paesi vi si affacciano, come Ciserano appena a sud e Ghisalba appena a nord, senza tuttavia che il traffico extraurbano vada a mescolarsi con la viabilità interna ai paesi. Il paesaggio è sempre identico: distese di campi, diverse sedi di aziende ai lati (non tantissime, per la verità, rispetto ad altre zone della Bassa) e appunto i centri abitati solo lambiti: Pontirolo, Ciserano, Verdello, Pognano, Spirano, Urgnano, Cologno, Ghisalba e Mornico.
Viaggiando da ovest verso est, nei primi chilometri si incrociano buona parte dei semafori: due a Pontirolo e tre a Ciserano. Oltre il sottopasso ferroviario cominciano le rotatorie: alcune realizzate negli anni più recenti, anche per rallentare la velocità (all’origine dei principali incidenti stradali) e altre più storiche perché poste agli incroci con le principali direttrici nord-sud della nostra provincia: la 525 del Brembo, la 42 del Tonale, la 591 Cremasca, la 498 Soncinese e la 573 Ogliese.
Ma ci sono ancora tanti incroci non regolati nemmeno da semafori e anche piuttosto pericolosi, come quello tra Ghisalba e Urgnano dove la Francesca incrocia la provinciale 99. In questo tratto più a est, dove la provinciale attraversa ampi spazi di campagna, è riapparso il fenomeno della prostituzione, anche diurna, che era scomparso durante la pandemia. A Ghisalba, all’altezza dell’incrocio con via Ciurlina, si trova l’unico semaforo della tratta dotato di un impianto per il rilevamento automatico delle infrazioni. Percorrendola ci si rende conto che il principale problema sono proprio i lunghi rettilinei: anche perché è frequentissimo incrociare chi guida guardano lo smartphone. E le distrazioni sono la principale causa di sinistri.
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