Vestiti online? No, guarnizioni. Blitz dei vigili nel laboratorio
Cortenuova. La polizia locale ha scoperto un’attività che secondo gli agenti non era autorizzata. Ora valutano le ammende
Asserivano di aver dato vita a un’azienda che vendeva su Internet capi di abbigliamento e oggettistica, ma in realtà all’interno dei luoghi di lavoro non sono stati trovati vestiti, bensì materiali riconducibili alla lavorazione della gomma. L’attività irregolare è stata scoperta a Cortenuova dalla polizia locale coordinata dal comandante Luca Leone, che è a capo del corpo del Montorfano, nel Bresciano, convenzionato per ragioni di polizia urbana con l’ente locale bergamasco. Gli agenti della Locale si sono recati in una ditta del paese con lo scopo di verificare la veridicità della documentazione presentata al Suap comunale. Ci è voluto poco però per capire che la vendita di capi di abbigliamento, in sostanza, non era mai stata avviata, almeno questa è l’accusa formalizzata dagli agenti.
Tuttavia, i capannoni in questione non erano vuoti, ma la polizia locale ha scoperto che all’interno c’era un’altra attività, relativa però alla sbavatura di gomma con annesso laboratorio. Oltre a ciò, altre irregolarità sono state rilevate dal controllo: l’attività era sprovvista del certificato di prevenzione degli incendi, e questo nonostante la presenza di materiale accatastato, tra cui anche elementi posti in prossimità delle uscite di sicurezza, con rischio medio di incendio. Gli estintori presenti in azienda erano scarichi, inutilizzabili e privi di validità (scaduta) poiché non sottoposti a revisione periodica. Stando a quanto riportato dagli agenti, neppure gli attacchi per il sistema antincendio erano presenti, mentre le cassette di sicurezza erano vuote oppure contenevano medicinali scaduti. Quanto ai lavoratori, è stata rilevata una decina di dipendenti, a cui però mancavano certificati obbligatori di primo soccorso e antincendio.
La polizia locale sta lavorando sulle violazioni commesse in materia di sicurezza sul lavoro per le quali è prevista la sanzione penale dell’ammenda fino a 14mila euro, a cui potrebbe aggiungersene un’altra fino a 2.582 euro per la mancanza del certificato di prevenzione incendi. L’attività fantasma, invece, verrà sospesa dalle autorizzazioni.
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