Verdellino, il futuro dell’ex Tnt
In vendita per 17 milioni di euro
Il complesso da centomila metri quadrati è stato sede di feste abusive e scarico rifiuti. Il sindaco: importante passo per la riqualificazione.
L’ex grande logistica Tnt a Zingonia, nei confini di Verdellino, è stata messa in vendita a un’asta giudiziaria al tribunale di Torre Annunziata (Napoli). Le cifre danno già l’idea dell’importanza dell’operazione: il prezzo base di vendita è pari a 17 milioni di euro con un’offerta minima di 12,8 milioni. Le offerte vanno presentate entro le 13 del 28 ottobre e, fino ad allora, il Comune rimarrà un po’ col fiato sospeso.
«La vendita di questo gigantesco complesso salito in passato spesso agli onori della cronache - afferma il sindaco Silvano Zanoli - rappresenterebbe un importante occasione di riqualificazione per questa parte dell’area produttiva di Zingonia che si trova fra la ex statale 42 e la provinciale Francesca». Zona in cui, contando anche la parte che nei confini di Ciserano, ci sono diversi capannoni di varia metratura non utilizzati: sommando gli annunci di vendita (sia normale che attraverso asta giudiziaria) si supera i 30 milioni di euro di edifici produttivi sul mercato.
I capannoni della ex Tnt si estendono su una superficie di 103 mila metri quadri, fra via Berlino e via Anedari, e sono in stato di abbandono dal fallimento della sua proprietà, la Immobiliare Ibis appunto di Torre del Greco (Napoli), fatta eccezione per una parte presa negli ultimi anni in affitto dall’azienda Comagri Energia di Treviglio per utilizzarla come deposito di semi. Per questo motivo sono stati utilizzati in passato come alloggi di fortuna da senza tetto, occasionale discarica abusiva di rifiuti e per lo svolgimento di rave party non autorizzati, come quello organizzato nel 2013 che aveva richiamato in via Berlino centinaia di giovani.
L’ipotesi scalo merci
Grazie al fatto che nell’area dell’ex logistica c’è un raccordo ferroviario (non più attivo) collegato alla linea Bergamo-Treviglio, si è spesso parlato dell’ex Tnt come possibile sede del nuovo scalo merci provinciale. Non se ne era poi fatto più nulla, per via dei costi preventivati per l’operazione: si sarebbero anche dovuti abbattere i capannoni per creare i piazzali necessari alla movimentazione dei carichi.
E proprio l’aspetto dei costi è l’elemento che preoccupa il sindaco di Verdellino, ovviamente speranzoso che l’asta giudiziaria vada a buon fine. «I 17 milioni di euro con un’offerta minima di 12,8, soprattutto in questo periodo - afferma Zanoli - sono obiettivamente una cifra elevata, contando anche il fatto che il complesso dovrà essere sottoposto a importanti lavori di riqualificazione. Contiamo comunque che si faccia avanti un operatore importante».
Rigenerazione urbana
Il pensiero che si sta facendo strada è che gli sguardi dei grandi operatori del comparto logistiche siano principalmente rivolti alla Pianura, lungo l’asse dell’autostrada Brebemi.
Per quanto riguarda gli altri capannoni in vendita nella zona produttiva di Zingonia, il Comune di Verdellino spera che vengano in aiuto del settore le recenti normative regionali, che prevedono incentivi per la rigenerazione urbana e territoriale oltre che per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Fra questi incentivi c’è anche la possibilità di fruire di un incremento del 20% dei diritti edificatori attribuiti all’edificio a fronte del suo recupero.
«Qualcosa si sta muovendo - spiega ancora Zanoli - siamo certi che un impulso importante lo daremo poi con la costituzione del distretto multiproduttivo di Zingonia» che risponde al piano di Marketing denominato «Zingonia 2030». Un nome non certo scelto a caso.
Il distretto produttivo di Zingonia, secondo i Comuni aderenti che sono oltre a Verdellino anche Ciserano e Osio Sotto, dovrà sapersi interfacciare con istituzioni sovracomunali e anche europee per avere finanziamenti, supporti tecnologici o informativi, e collaborazioni al fine di dare il via a un piano di sviluppo dell’area dal respiro, appunto, decennale. E per fare ciò, secondo il piano marketing, sarà anche necessario che i Comuni membri si dotino anche di un’uniformità di regole, di una nuova mobilità più funzionale alle imprese, di un unico Suap (sportello unico attività produttive) e di un tavolo permanente di confronto con le associazioni di categoria oltre che di un logo identificativo.
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