Un debito dietro l’omicidio di Casale? Venerdì l’ex idraulico sarà sentito dal gip
Le indagini. Il legale di Domenico Gottardelli: «Gli ho esposto gli elementi di prova a suo carico, ma è parso sereno». Stamattina l’interrogatorio in carcere. Prevale la pista economica, ma i due non avevano avuto rapporti di lavoro.
Si svolgerà nella giornata di venerdì 16 settembre alle 9,30, nel tribunale di Cremona, l’udienza di convalida dell’arresto di Domenico Gottardelli, il pensionato di 78 anni, di Covo, ex idraulico, che l’altro ieri a Casale Cremasco, in provincia di Cremona ma quasi al confine con la Bergamasca, ha ucciso a colpi di fucile l’imprenditore Fausto Gozzini, 61 anni, di Romano di Lombardia.
L’udienza sarà tenuta dal giudice per le indagini preliminari Elisa Mombelli. A prendersi carico della difesa dell’imputato, accusato di omicidio volontario, detenzione e porto abusivo di arma da sparo, è l’avvocato Santo Maugeri, del Foro di Cremona: «Ho parlato con Gottardelli nel tardo pomeriggio di mercoledì, a distanza di alcune ore dall’accaduto – ha fatto sapere il legale – e lo incontrerò nuovamente un’ora prima dell’udienza nel carcere di Cremona dove si trova, per concordare la linea difensiva. Il mio assistito mercoledì si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è apparso molto sereno, nonostante la cosa sia contradditoria, visto l’accaduto. Gli sono stati esposti gli elementi di prova riferiti a quanto successo – ha proseguito l’avvocato Maugeri –: sono la presenza della moglie e del figlio di Gozzini al momento del fatto e le immagini di una telecamera dell’azienda che lo inquadra mentre imbraccia una custodia, apparentemente con dentro un fucile». In merito alle motivazioni che hanno spinto Domenico Gottardelli a sparare, l’avvocato Santo Maugeri, spiega: «Le motivazioni esatte emergeranno probabilmente domani mattina (oggi per chi legge, ndr) durante l’udienza. Il motivo del gesto – conclude l’avvocato – è sicuramente legato a un argomento economico e non a una lite per altre ragioni».
In merito alle motivazioni che hanno spinto Domenico Gottardelli a sparare, l’avvocato Santo Maugeri, spiega: «Le motivazioni esatte emergeranno probabilmente domani mattina (oggi per chi legge, ndr) durante l’udienza. Il motivo del gesto – conclude l’avvocato – è sicuramente legato a un argomento economico e non a una lite per altre ragioni».
Il legale che assiste Domenico Gottardelli per ora non ha avuto contatto con la parte offesa. Uno dei due figli del sessantunenne Fausto Gozzini, dalla sua villa di Romano ha chiesto rispetto per la tragedia che ha colpito la famiglia, legata a un episodio sulle cui motivazioni verrà fatta chiarezza. L’omicidio di Fausto Gozzini è avvenuto mercoledì a Casale Cremasco, nell’ufficio della ditta «Classe A Energy», in via Camisano, specializzata nella vendita di materiali e mezzi d’opera per l’edilizia, della quale era appunto titolare l’imprenditore di Romano. Poco prima delle 10 nel cortile della ditta si è presentato Domenico Gottardelli, idraulico in pensione e incensurato, alla guida della sua Dyane «Due Cavalli» d’epoca. Dal sedile posteriore ha afferrato un sacco e con quello s’è avviato verso gli uffici. Cercava proprio Fausto Gozzini: quando l’ha incrociato, ha estratto dal sacco un fucile da caccia calibro 12 e ha esploso due colpi. Il primo verso il pavimento, l’altro fra l’addome e il petto di Gozzini. L’imprenditore è stramazzato a terra e, mentre iniziava a agonizzare, le altre persone presenti in azienda – vale a dire la moglie del sessantunenne, uno dei due figli e alcuni dipendenti – sono riuscite a bloccare e a disarmare Gottardelli, risultato poi essere privo di porto d’armi e di licenza da caccia, per poi correre in soccorso dell’imprenditore. Purtroppo, i tentativi di salvarlo da parte del personale medico, arrivato con l’elicottero del 118 di Bergamo, si sono rivelati vani. L’omicida è stato invece consegnato ai carabinieri della compagnia di Cremona, che ora si stanno occupando della indagini, coordinate dal sostituto procuratore Francesco Messina.
Gli inquirenti si stanno concentrando in queste ore in particolare sul movente del delitto: come detto, l’ipotesi che prevale sembra essere quella di natura economica, anche se non risulta che Gozzini e Gottardelli, che si conoscevano da anni, avessero mai avuto rapporti di tipo lavorativo o appunto economico. Si è parlato anche di un credito che Gottardelli vantava nei confronti dell’imprenditore che ha ucciso – pare sui 300.000 euro –, ma nulla è stato per ora confermato. Da chiarire, infine, anche dove l’ex idraulico si sia procurato il fucile.
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