Tubercolosi in asilo: segnalato un caso. Verifiche in corso a Martinengo
Il caso. Nella mattinata di giovedì 23 marzo una videoconferenza di Ats con i genitori per illustrare la situazione e le procedure per i 52 bambini e il personale.
Al nido comunale di Martinengo è stato segnalato un caso di tubercolosi, destando preoccupazione tra i genitori dei bimbi ospitati. A renderlo noto è il settore Prevenzione e sorveglianza delle malattie infettive dell’Ats, con una comunicazione indirizzata ai responsabili della struttura, ai genitori e al sindaco, nella quale non viene però specificato se il caso in questione riguardi uno dei 52 piccoli che frequentano il nido o il personale. Oggi alle 17 si terrà una videoconferenza durante la quale Ats informerà i genitori su quanto accaduto e sugli interventi da eseguire.
L’attività dell’asilo per ora prosegue regolarmente. Nessun commento dalla Cooperativa sociale Aeris che gestisce l’asilo nido, mentre il sindaco di Martinengo, Mario Seghezzi, si è limitato a dire: «Ci atteniamo alle indicazioni dell’Ats Bergamo, organo preposto alla tutela della salute, con la quale stiamo collaborando e siamo in stretto contatto per conoscere lo sviluppo della situazione». Dopo la videoconferenza, l’Ats ha già programmato per venerdì alle 9,30 l’effettuazione del test cutanei tubercolinici necessari a individuare un’eventuale infezione. Dall’Ats fanno sapere: «Si tratta di normale prassi e di un provvedimento di sanità pubblica in caso di tubercolosi bacillifera, una malattia causata da un microrganismo (Mycobacterium tuberculosis) che si trasmette attraverso contatto stretto e prolungato con persona affetta dalla malattia, in particolare attraverso l’emissione di goccioline quando il malato tossisce, starnutisce o semplicemente emette tali goccioline parlando o respirando».
«In questi casi dopo la verifica dei contatti stretti, sono esclusi pertanto quelli occasionali, - prosegue Ats - si procede alla sorveglianza sanitaria degli stessi e all’eventuale profilassi post-esposizione. In sostanza i contatti stretti del caso, familiari, scolastici o lavorativi, effettuano un esame chiamato mantoux che individua quelle persone che possono essere state contagiate. A queste persone, se indicato, può essere somministrato un farmaco, che serve a prevenire l’insorgenza della malattia (profilassi post- esposizione): il soggetto malato è invece posto in isolamento sino a guarigione». Sempre Ats rende noto che «non sono necessari altresì provvedimenti di disinfezione dei locali della scuola, ma è sufficiente una prolungata aerazione degli stessi».
In collaborazione con i pediatri del territorio, dopo aver avvisato il sindaco, Ats ha effettuato l’inchiesta epidemiologica per la ricognizione dei contatti stretti, e si appresta nei prossimi giorni a fare la sorveglianza degli stessi attraverso l’esame tubercolinico.
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