Tromba d’aria, inferno alla Geromina: «La nostra cucina è come esplosa» - Foto
I coniugi Frigerio: noi scampati per una manciata di secondi. Tetti come proiettili. Nella frazione trevigliese lunedì sera si è scatenata una vera e propria tromba d’aria.
La tromba d’aria che lunedì pomeriggio si è abbattuta sulla frazione trevigliese della Geromina non solo ha causato danni ad alcuni edifici e auto, ma ha anche messo a rischio l’incolumità di chi si trovava al riparo in casa. Lo sanno bene i coniugi Giorgio Frigerio e Ornella Moro, che per una manciata di secondi non sono stati colpiti dalla finestra della cucina, catapultata su tavolo dove poco prima si trovavano, perché sradicata insieme alla persiana esterna metallica da un pezzo di tetto volante, sospinto dalla furia del vento contro la facciata del condominio dove abitano.
Si sentono dei «miracolati» i due coniugi che lunedì alle 19,10 stavano cenando in cucina, al primo piano del loro appartamento di via Geromina 5, nel condominio «Marzio»: «Eravamo seduti a tavola e stavamo cenando, quando abbiamo sentito il rumore fortissimo vento. Poco prima avevo chiuso le persiane - ha raccontato Frigerio - certi di essere al sicuro, ma non avevamo fatto lo stesso per quelle della sala e della camera da letto. Udendo il vento aumentare ci siamo allarmati - ha proseguito nel racconto -, così ci siamo alzati e recati nelle due stanze, poi di colpo sentito come un’esplosione che ci ha fatto sobbalzare e venire il cuore in gola». Erano passati solo dieci secondi da quando marito e moglie avevano lasciato la cucina, quel tanto che è bastato per rimanere incolumi.
Il serramento, per il colpo ricevuto dal tetto divelto dal vento, è finito contro il tavolo dove poco prima stavano cenando i coniugi Frigerio, colpendo anche la credenza, le sedie e il frigorifero, con i vetri doppi andati in frantumi e finiti nelle altre stanze dell’appartamento. «Quando siamo tornati in cucina - continua il padrone di casa - ci è venuto un colpo al cuore, notando la distruzione e realizzando immediatamente che se non ci fossimo mossi da tavola, forse qualcosa di grave ci sarebbe successo. Dobbiamo ritenerci fortunati, per una serie di circostanze che ci hanno evitato guai peggiori». Dopo la devastazione i residenti sono scesi in strada e sono stati impegnati fino a mezzanotte ad aiutare chi aveva subito danni, con lo sgombero del materiale distrutto finito nei giardini delle case e in mezzo alla strada. «Quanto accaduto ci ha spaventati - ha commentato Ornella Moro - ma allo stesso tempo fatto emergere quanto sia stato immediato lo spirito d’altruismo della gente della Geromina, accorsa insieme ai soccorsi istituzionali per sgomberare macerie, e rimettere a posto tutto, anche in casa nostra. Eravamo paradossalmente sollevati, perché non ci siamo sentiti soli».
La tromba d’aria, i cui danni non sono stati ancora quantificati, ha divelto alla ditta Oleo Tecnica 700 metri quadri di copertura, scaraventata poi contro auto parcheggiate in strada, verso diverse palazzine e la casa parrocchiale, infine contro il tetto dell’oratorio, completamente danneggiato nei suoi 250 metri quadrati e della chiesa. I lavori di sgombero di strade e cortili sono iniziati subito dopo l’accaduto e terminati nella notte di lunedì, coinvolgendo operativamente soprattutto i volontari dei vigili del fuoco, della Protezione civile e del nucleo sommozzatori Città di Treviglio. Il parroco monsignor Norberto Donghi ha commentato: «Siamo addolorati per quanto accaduto e per la nuova avventura che la comunità pastorale dovrà forzatamente affrontare dopo questo fatto. Di positivo c’è la grande partecipazione mostrata dai cittadini e dalle forze preposte in campo». Dello stesso avviso il sindaco Juri Imeri: «Oltre alla grande operatività delle forze di soccorso, compresa la Protezione civile di Lurano, va evidenziata quella dei cittadini per il ripristino della situazione. Una serata brutta per quanto successo, fortunatamente senza feriti, ma alleviata per gli aiuti dal coinvolgimento spontaneo di tanta gente».
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