Treviglio, pizzeria distrutta da un rogo. «Non fu lui ad appiccarlo»: titolare assolto

IN TRIBUNALE. Assolto con formula piena dall’incendio doloso, dalla truffa all’assicurazione e dal furto di energia elettrica.

Questo il verdetto emesso mercoledì 17 gennaio dal giudice Andrea Guadagnino nei confronti del 53enne crotonese residente a Treviglio, alla sbarra con l’accusa di aver appiccato il rogo che la notte tra il 22 e il 23 dicembre 2019 aveva distrutto il chiosco del bar-pizzeria «La jungla», all’interno del parco pubblico «Baden Powell» di via Marconi a Treviglio, intestata al figlio.

Il tutto – era la contestazione - per riscuotere il risarcimento (250mila euro per l’immobile, 50 mila per il contenuto) dall’assicurazione. Inoltre, l’imputato doveva rispondere di essersi allacciato abusivamente al circuito elettrico di illuminazione pubblica.

Tutte accuse cadute già nell’udienza precedente, quando la stessa Procura aveva invocato l’assoluzione (seppur con la formula dubitativa). Non solo. Con la sentenza il giudice ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura perché indaghi su alcune circostanze emerse a processo. Due gli episodi da approfondire. Le minacce («Lo brucio quel bar di …») con le quali un giovane aveva cercato di impedire alla sorella, dopo che aveva saputo delle voci su una presunta relazione fra lei e l’imputato, di frequentare il locale. Tra l’altro, un anno prima, sempre per le stesse dicerie, l’uomo e il marito della donna si erano azzuffati. L’altro episodio è relativo alle presunte pressioni che un elettricista e la moglie avrebbero ricevuto in questura, durante gli interrogatori come persone informate sui fatti.

«Sono rimasto sulla graticola per anni pur sapendo di essere innocente – ha commentato dopo la sentenza l’uomo, difeso dall’avvocato Francesco Nucera -. Non ho commesso alcun reato e quindi sapevo di non potermi aspettare una condanna».

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