Treno deragliato a Pioltello, il ricordo della tragedia di 5 anni fa: «Più sicurezza e dignità nel viaggio»
La commemorazione. A Capralba e Caravaggio il ricordo della tragedia di Pioltello, dove nel 2018 morirono tre persone. I sindaci: non basta la memoria, vigiliamo perché tragedie come questa non accadano mai più .
L’onda emotiva anche ieri ha travolto con la stessa forza di cinque anni fa quanti hanno partecipato a Capralba e Caravaggio alla commemorazione delle tre vittime del disastro ferroviario della stazione di Pioltello, avvenuto il 25 gennaio 2018. Passa il tempo ma il ricordo di quella tragedia tocca ancora i cuori e le sensibilità, con il pensiero andato a chi non c’è più: Ida Milanesi, 61 anni di Caravaggio, Pierangela Tadini, 51 anni di Misano Gera d’Adda e Alessandra Giuseppina Pirri, 39enne di Capralba. Tre vite spezzate dal deragliamento del treno regionale 10452 Cremona-Treviglio-Milano, che in quella fredda mattina invernale causò anche il ferimento di un centinaio di passeggeri e l’inizio di una lunga e stressante vicenda giudiziaria, che sembra ancora lontana dal capolinea.
A finire sul banco degli imputati per disastro ferroviario, oltre a Rete ferroviaria italiana (Rfi), che è anche responsabile civile, ci sono una decina tra dirigenti e tecnici della società del gruppo Fs che si occupa dell’infrastruttura ferroviaria sul nostro territorio nazionale. In attesa della prima udienza del 2023, fissata per il 14 febbraio, ieri è stata la giornata del ricordo, toccante come sempre, con una cerimonia che ha ricalcato quella delle quattro precedenti occasioni. Un ricordo espresso su Facebook anche da vari comitati dei pendolari.
Alla stazione di Capralba c’è stata la deposizione di rose bianche alla pietra d’inciampo con impresso il nome di Alessandra Giuseppina Pirri, da parte del sindaco Damiano Cattaneo e di quello di Caravaggio, Claudio Bolandrini: con loro anche Fabio Bergamaschi e Beatrice Bolandrini, rispettivamente primi cittadini di Crema e Brignano, oltre al consigliere regionale Matteo Piloni. Durante il suo intervento, di fronte a diverse persone del paese, Damiano Cattaneo ha affermato: «Con questo semplice gesto vogliamo esprimere ai familiari il nostro immutato cordoglio e, a quanti feriti nell’anima e nel corpo, la nostra solidarietà. Le pietre d’inciampo – ha sostenuto il sindaco – non possono fermarsi alla sola memoria, ma devono continuamente sollecitare la vigilanza portata avanti da tutti noi: da istituzioni, comitati e cittadini, perché tragedie come quella che commemoriamo non accadano più. Vogliamo rinnovare l’appello perché sia fatta piena verità sulla responsabilità di quanto successo e sia fatta giustizia. Ribadiamo il diritto dei pendolari a ottenere un servizio di trasporto che garantisca sicurezza e dignità nel viaggio».
Con diversi minuti di ritardo il treno regionale è poi partito alla volta di Caravaggio, giungendo alle 6,48 anziché alle 6,35. Ad attendere il convoglio e i rappresentanti delle istituzioni, c’erano una trentina di persone e alcuni familiari delle vittime. Anche in questa occasione i sindaci di Capralba e Caravaggio hanno deposto mazzi di rose bianche sulle pietre d’inciampo che ricordano Ida Milanesi e Pierangela Tadini. Claudio Bolandrini, con un pensiero, ha voluto accompagnare il momento del ricordo: «Esprimiamo ai familiari delle tre vittime la nostra vicinanza, il nostro affetto e la solidarietà a chi rimase ferito nel corpo e nell’anima. Con questo semplice e sofferto gesto chiediamo che venga fatta giustizia, che siano ricostruite le responsabilità e oggettive dinamiche». E anche Bolandrini ha auspicato più sicurezza e dignità per i viaggiatori.
La cerimonia è poi proseguita a metà mattinata nella chiesa dell’ex Conventino di Caravaggio, dove è stata celebrata la Messa, presieduta dal parroco monsignor Giansante Fusar Imperatore e da quello di Capralba, don Emanuele Barbieri. Infine la deposizione di mazzi di rose e tulipani al memoriale di largo Cavenaghi, dedicato alle vittime del disastro ferroviario di Pioltello. Un cippo stilizzato in lamiera zincata sul quale sono incisi i nomi Pierangela, Ida e Alessandra, ma anche il verso «Per il dolore è abbastanza un minuto», tratto dalla canzone del cantautore Francesco Guccini «Per fare un uomo».
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