Tre giovani morti nello schianto
Assolta la proprietaria del muro
Processo per le dimensioni e la distanza del muretto dalla strada. Il giudice: il fatto non sussiste. La tragedia in via Balilla a Romana nell’estate del 2012.
L’auto che si schianta contro un muretto di cinta di un capannone artigianale a Romano di Lombardia, tre giovani che perdono la vita, e la proprietaria del capannone che finisce a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. Dopo le due richieste di archiviazione (a cui fu fatta opposizione) e il rinvio a giudizio nell’ottobre del 2017 disposto dal gup Ciro Iacomino, giovedì 21 marzo il giudice Giovanni Petillo ha assolto la 67enne A. S., perché «il fatto non sussiste». L’avvocato della difesa Roberto Bruni, appena fuori dall’aula, ha commentato: «La sentenza ha fatto giustizia».
Secondo l’accusa il muretto di cemento in via Balilla si trovava a un metro dalla carreggiata anziché a una distanza di tre metri. Inoltre, nel corso di una serie di lavori nel 2008, sarebbe stato innalzato senza prima avere il permesso dal Comune. E la questione era appunto se i giovani, nel caso in cui il muretto fosse stato a una maggiore distanza dalla carreggiata e con una minore altezza, si sarebbero potuti salvare. Il 23 febbraio è iniziato il processo e la procura, nel corso dell’udienza di due settimane fa, ha invocato una condanna a otto mesi per la donna. Il muretto, ha invece spiegato l’avvocato Bruni, era già presente prima che la donna ne diventasse proprietaria (nel 1989). E lo stesso era già sopraelevato di 40 centimetri su 68 e non, come sostenuto dall’accusa, di 18. Secondo la difesa, «non c’è nesso di causalità» tra la sopraelevazione e la morte dei ragazzi.
Era la notte tra il 29 e il 30 giugno del 2012 quando tre giovani di Cividate al Piano, Davide Sabbadini (19 anni), Giulia Aceti (15 anni) e Fabiana Frigeni (16 anni) ebbero l’incidente che costò loro la vita. I tre amici stavano rientrando dopo aver festeggiato a Cologno al Serio la fine degli esami di maturità del 19enne. Il giovane aveva perso il controllo della Ford Escort che guidava, finendo contro il muro. Il 19enne e la 15enne morirono sul colpo, mentre la loro amica Fabiana (che si trovava nel sedile posteriore) era in gravissime condizioni. Ricoverata all’ospedale di Romano di Lombardia, morì il giorno dopo.
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