Tragedia di Pioltello, chiuso il processo: la sentenza è attesa per il 25 febbraio
L’INCIDENTE FERROVIARIO. Concluse le repliche di pm e difensori degli imputati, due le vittime bergamasche nell’incidente del 2018.
Tra meno di un mese potrebbe essere emessa la sentenza di primo grado. Concluse le repliche dei pm e le controrepliche delle difese, il prossimo 25 febbraio, a sette anni e un mese esatti dal deragliamento di un treno pendolari Trenord a Pioltello, in cui persero la vita tre passeggere, due delle quali originarie della provincia di Bergamo, e un centinaio di altre persone rimasero contuse e ferite, la sesta sezione del Tribunale di Milano si esprimerà in merito alle richieste dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti che contestano, a vario titolo, i reati di disastro ferroviario colposo, rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, omicidio colposo plurimo e di lesioni personali colpose.
Le richieste dei pm
A luglio i pm avevano concluso sollecitando tre assoluzioni e 5 condanne. Nel dettaglio, due richieste di condanna a 8 anni e 4 mesi hanno riguardato l’allora amministratore delegato, nonché direttore generale di Rfi. Maurizio Gentile e l’allora direttore della direzione produzione, sempre di Rfi ,Umberto Lebruto; una condanna a 7 anni e 10 mesi per Vincenzo Macello, all’epoca del disastro direttore della Direzione territoriale produzione di Milano di Rfi; e due condanne a 6 anni e 10 mesi per l’allora responsabile delle linee sud della Direzione territoriale produzione di Milano di Rfi Andrea Guerini e per l’allora responsabile dell’unità Rfi di Brescia Lav 1 Marco Albanesi. Da quest’ultimo dipendeva il responsabile del nucleo manutentivo lavori di Treviglio di Rfi Ernesto Salvatore che, nell’ambito di un procedimento stralcio, ha patteggiato 4 anni . E quella di Salvatore è per ora l’unica condanna passata in giudicato per quello che è stato definito il più grave disastro ferroviario mai avvenuto in Lombardia.
Sanzione da 900 mila euro
La Procura ha inoltre chiesto di condannare per responsabilità amministrativa di società per reati commessi da propri dirigenti anche Rete Ferroviaria Italiana al pagamento di una sanzione da 900 mila euro.
Le vittime bergamasche
Dietro il disastro che costò la vita a Maddalena Milanesi, 61 anni, medico originario di Caravaggio, e a Pierangela Tadini, 51 anni, impiegata di Fara Gera d’Adda, ci sarebbe stata la rottura di un giunto sulla rotaia nel cosiddetto punto zero. A seguire i pm, il guasto del giunto sarebbe stato segnalato ai superiori già diversi mesi prima dagli operai dell’unità manutentiva di Treviglio, ma la sua sostituzione non fu mai effettuata.
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