Tragedia nel Brembo, la salma del 31enne Daniel Olaru a Brembate
ANNEGAMENTI. Lunedì 15 luglio dalle 10 alle 12 la salma del camionista romeno morto nel Brembo sarà visitabile alla camera mortuaria di Brembate. Sarà l’autopsia, invece, a rivelare se il corpo dell’uomo ritrovato nell’Adda a Lodi, sia quello di Hossan, il 25enne egiziano annegato mentre faceva il bagno a Cassano.
La salma è stata composta nella camera mortuaria del cimitero di Brembate e lunedì 15 luglio sarà visitabile dalle 10 alle 12, poi verrà riportata nel paese di origine, a Vulturu in Romania. Daniel Olaru, è morto annegato nel Brembo proprio a Brembate dove si era fermato insieme a dei colleghi per un momento di ristoro e sarebbe ripartito la mattina dopo. L’uomo si era tuffato da un piccolo sbarramento artificiale alto un paio di metri. In un primo momento sarebbe stato visto riemergere e avrebbe fatto cenno ai suoi amici che stava andando tutto bene, poi sarebbe scomparso sott’acqua per qualche minuto, trascinato dalla corrente.
Altri bagnanti presenti l’avevano avvistato poco dopo, una cinquantina di metri più a valle, in un punto dove l’acqua era alta un metro, e sono riusciti a riportarlo a riva, dove hanno cercato di rianimarlo con il massaggio cardiaco e avvisato il 112, ma purtroppo per il 32enne non c’è stato niente da fare.
Autopsia sul corpo ritrovato nel lodigiano
La certezza la si potrà avere solo la prossima settimana quando sarà sottoposta ad autopsia. La salma ritrovata nel fiume Adda v enerdì sera nel Lodigiano, fra Corte Palasio e Cavenago d’Adda, è, comunque, con tutta probabilità quella di Abdrlhamid Hossam Eid Abdelfattah
Dessouki, il giovane di 25 anni egiziano che martedì pomeriggio, a Cassano d’Adda, era stato inghiottito dalle acque del canale Muzza. Essendo rimasto per quattro giorni in acqua un riconoscimento visivo è risultato impossibile. Gli indizi che fanno comunque propendere che sia lui sono il colore del costume, quello della pelle e l’evidente giovane età. Il primo avvistamento venerdì sera è stato nel centro di Lodi, quando un corpo è stato notato galleggiare nel tratto del fiume che attraversa la città.
La dinamica della tragedia
Subito è scattato l’allarme e, così, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che, però, a causa della forze della corrente del fiume non sono riusciti nemmeno a mettere il gommone in acqua. Contemporaneamente si è alzato da Malpensa l’elicottero «Drago 141» dei vigili del fuoco che ha ispezionato per circa 10 chilometri l’Adda andando verso valle, senza però alcun risultato. Il ritrovamento risalendo verso monte: la salma è stata avvistata fra Corte Palasio e Cavenago d’Adda, in una zona impervia difficilmente raggiungibile anche a piedi. Il recupero è stato quindi fatto direttamente dall’equipaggio dell’elicottero attraverso il verricello. Il corpo è stato poi portato all’ospedale Maggiore di Lodi, quindi all’Istituto di medicina legale di Pavia per l’autopsia.
Fra gli effetti personali trovati martedì nello zainetto del giovane egiziano c’erano alcuni documenti per la registrazione ad una scuola con anche una sua foto. Per le condizioni in cui versava il corpo non è stato possibile un riconoscimento diretto. La certezza, quindi, che si tratti del venticinquenne egiziano si avrà solo la settimana prossima quando la salma sarà sottoposta ad autopsia (probabilmente domani). Proprio perché non c’è ancora alcuna certezza, le ricerche del giovane non sono ancora state sospese. I vigili del fuoco di Milano anche ieri si sono recati a Cassano per continuare le ispezioni del canale Muzza e del fiume Adda a piedi e con i droni.
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