Tragedia in montagna: Dalmine piange Luigi Locatelli, l’ingegnere con l’Atalanta nel cuore. Mercoledì i funerali
Lutto Classe 1950, ingegnere in pensione, era disperso da sabato, quando aveva avvisato i famigliari che sarebbe andato in escursione su una montagna che conosceva bene, il monte Cavallo in alta Valle Brembana. Trovato senza vita domenica mattina. Le sue passioni: i monti e l’Atalanta.
Dopo una notte di ricerche è stato ritrovato domenica mattina, purtroppo senza vita, Luigi Locatelli. Di Dalmine, classe 1950, ingegnere in pensione, era disperso da sabato, da quando aveva avvisato i famigliari che sarebbe andato a fare una delle sue solite escursioni, su una montagna che conosceva bene, il monte Cavallo, in alta Valle Brembana. Purtroppo una caduta, non si sa se dovuta a un malore, alla base dell’incidente in montagna che gli è costato la vita. A lanciare l’allarme la moglie Nadia che, non vedendolo rientrare, sabato verso le 17, come suo solito, ha chiamato il numero unico di emergenza.
Le ricerche
Sabato sera si è messa dunque in moto la grande macchina dei soccorsi, che ha visto impegnati sinergicamente Soccorso alpino, vigili del fuoco e carabinieri. Risolutivo il sopralluogo dell’elicottero del 118 decollato da Como, che ha individuato l’uomo ormai senza vita. Sabato sera erano 15 i tecnici del Soccorso alpino operativi, ai quali domenica se ne sono aggiunti altri 20.
I vigili del fuoco sono intervenuti con la squadra del distaccamento di Zogno, gli specializzati in soccorsi speleo alpino fluviale (Saf), quelli della Topografia applicata al soccorso (Tas), oltre ai cinofili e ai droni. L’auto di Locatelli era stata localizzata in Valle Brembana e da lì le squadre avevano cominciato a battere i sentieri più probabili. Il corpo era nella zona del monte Cavallo, in territorio di Piazzatorre. Dopo la constatazione del decesso e l’autorizzazione del magistrato, il corpo di Locatelli è stato caricato sull’elisoccorso e trasferito alla camera ardente di Mezzoldo, dove sono arrivati i familiari.
La passione per i monti
Andava spesso in montagna, Luigi Locatelli. Una passione per le vette, l’aria pulita, le cime delle Orobie e la fatica della camminata, che condivideva all’inizio con il fratello e poi, negli ultimi anni, con la figlia e, a volte, il cognato. Sabato, però, era uscito da solo. «Gli avevamo detto di rimandare l’escursione – racconta la moglie Nadia –: mia figlia aveva un impegno e non sarebbe andata con lui, però si sentiva sicuro e ed è partito lo stesso». La notizia della caduta e del fatale esito delle ricerche, arrivata alla famiglia in mattinata, ha lasciato tutti nel dolore. A piangere la morte di Luigi, oltre alla moglie Nadia, i due figli Verusca e Daniele, e il fratello Oscar. In pensione da qualche anno, Luigi Locatelli era uno stimato professionista, tanto che continuava a collaborare come consulente esterno a Lonato del Garda. Subito dopo il diploma all’Esperia di Bergamo, era stato assunto alla Dalmine.
«Come caporeparto in acciaieria – racconta il fratello, Oscar Locatelli –, poi si è laureato in Ingegneria meccanica a Milano, studiando la sera. Ha trascorso diversi anni a Veracruz, portandosi dietro la famiglia negli impianti di Tenaris. Tornato in Bergamasca si è ristabilito a Dalmine, impiegato per diverse aziende del settore siderurgico, con l’ultima esperienza dai Pasini, a Lonato, con i quali ancora collaborava. Lavoro e famiglia sono stati le sue costanti».
Due le passioni di Luigi: la montagna e l’Atalanta. Tra i primi soci del «Dea Dalmen», il club degli amici dell’Atalanta nato una decina di anni fa, partecipava a tutte le iniziative di beneficenza. La camera ardente è stata allestita nella chiesina di Sforzatica Sant’Andrea, in vicolo Indipendenza. Resterà aperta lunedì e martedì, dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 20. I funerali saranno celebrati mercoledì, alle 10, nella parrocchiale di Guzzanica.
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