Tentano un furto, ma sbagliano indirizzo: scappano seminando chiodi in strada

Grassobbio. È accaduto martedì mattina alle 4 in via Tonale. I ladri, con 6 auto e un furgone, hanno bloccato le strade limitrofe. Ma resisi conto dell’errore, sono fuggiti a mani vuote.

Tentano un furto, sbagliano indirizzo e fuggono abbandonando sul posto 6 macchine e un furgoncino. Un «colpo» a perdere, insomma, degno della migliore cinematografia italiana, quella che vedeva Totò e Vittorio Gassman con Capannelle e Ferribbotte diretti da Mario Monicelli ne «I soliti ignoti», impegnati a sbarcare il lunario con furti che però finivano regolarmente senza successo. Martedì 27 settembre intorno alle 4, in via Tonale a Grassobbio, è andata male, anzi, malissimo, a una banda di malviventi che si era presentata sul luogo del «delitto» con un imponente spiegamento di mezzi: 6 automobili e un furgoncino, quelli rimasti abbandonati sul «teatro» del crimine. Altre vetture, verosimilmente, sono servite ai componenti la banda per fuggire una volta resisi conto che il bersaglio del furto era stato clamorosamente sbagliato.

Azione da film

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la banda aveva preso di mira la Tem Elettromeccanica, azienda che si occupa di progettazione e realizzazione di componenti destinati alla distribuzione di energia. La Tem si trova a poche decine di metri dalla strada a fondo chiuso e a traffico limitato che porta agli uffici Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio, e che passa anche davanti al capannone della FedEx, il colosso del Tennessee (Usa) che si occupa di spedizioni e trasporti.

Chiodi seminati sulla strada

Gli «ignoti» ladri arrivano in via Tonale, bloccano con due auto la rotonda che va verso gli uffici Sacbo e, con altre due, via Tonale, presumibilmente all’altezza del ponte che passa sulla A4. Con altre due vetture si avvicinano al cancello della Tem Elettromeccanica e con un furgoncino del tipo di quelli che regolarmente si possono prendere a noleggio, sfondano il cancello d’accesso al piazzale della ditta. Quindi, si precipitano verso la porta d’ingresso e la forzano, accedendo all’interno. Una volta entrati, però, si rendono conto che quello era il posto sbagliato e che lì non vi era nulla di quanto avevano preventivato di trovare. Quindi, si danno alla fuga su altre vetture, seminando dietro di loro un tappeto di chiodi per evitare di essere inseguiti e lasciando sul posto le 6 auto e il furgoncino.

Traffico paralizzato

Le vetture abbandonate sulle strade, però, hanno fatto da «tappo» al traffico della zona, che vede la presenza di molte aziende ed è percorsa da numerosi camion e furgoni, e soprattutto, ha bloccato il passaggio alle vetture dei dipendenti di Sacbo che alle prime ore della mattina si recano negli uffici per prendere servizio. Il «tam tam» degli avvisi dei lavoratori dell’aeroporto che annunciavano ritardi per cause non note ha allertato anche gli uffici di direzione dello scalo, che ha provveduto ad informare i dipendenti del blocco stradale ed, eventualmente, di seguire percorsi alternativi per recarsi al lavoro. Sul posto sono intervenute diverse pattuglie dei carabinieri e della polizia locale, che hanno «sigillato» la zona per eseguire le necessarie indagini, e vari mezzi e uomini del Comune che hanno ripulito le strade dai chiodi. Nell’incertezza su quanto fosse realmente accaduto, tra i lavoratori delle aziende presenti nell’area si sono inevitabilmente diffuse varie tipologie di ipotesi. Secondo alcuni ci sarebbe stata una rapina a un portavalori. Secondo altre versioni, invece, i ladri sarebbero riusciti a compiere un furto all’interno della FedEx, per poi fuggire ad alta velocità su auto di grossa cilindrata.

Il sindaco: telecamere in azione

«Venire a compiere dei furti a Grassobbio non è una buona idea - dice il sindaco, Manuel Bentoglio -. Il territorio comunale, quindi anche tutte le vie di accesso, è completamente monitorato da telecamere di sorveglianza. Abbiamo anche degli impianti che consentono la lettura delle targhe. Ovviamente, abbiamo messo a disposizione delle autorità tutte le immagini registrate dai nostri impianti di sorveglianza». Ho parlato, aggiunge il primo cittadino, «con i proprietari dell’azienda, ed erano rimasti stupiti da quando accaduto». Secondo quanto si è potuto ricostruire, dunque, sarebbe andata in scena una versione moderna di quanto raccontato da Monicelli ne «I soliti ignoti», con moderni Capannelle e Ferribbotte impegnati in una novella «commedia all’italiana».

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