Tasse, dalle addizionali 30 milioni in più. «Basta rialzi: si punti a stanare gli evasori»

IL REPORT. L’analisi della Cisl: nella Bergamasca +11,60% per le comunali tra 2021 e 2022. E in dieci anni la crescita è dell’87,26%. Murabito: «Non si può ancora alzare per sostenere la spesa sociale. Lotta all’evasione, partecipano solo 52 Comuni».

I bisogni che aumentano, i servizi che si espandono. E dunque crescono anche le spese, i costi da sostenere. In questa reazione a catena, c’è un’altra voce che volge verso l’alto: le tasse, specie quelle locali. È un equilibrio delicatissimo quello della finanza locale, stretta tra i vincoli di bilancio e le fragilità a cui rispondere. È in questa prospettiva che il Dipartimento Welfare della Cisl Bergamo, calcolatrice alla mano, dà conto di quanto siano aumentate le addizionali regionali e comunali, le leve fiscali più vicine agli enti locali: in Bergamasca, queste due voci sono aumentate in totale di circa 30 milioni di euro solo tra l’anno d’imposta 2021 e l’anno d’imposta 2022, e addirittura di circa 114 milioni di euro tra l’anno d’imposta 2012 e l’anno d’imposta 2022.

Il calcolo è basato sui dati del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), alla luce delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2023. «Ormai la possibilità dei contribuenti è giunta al limite, così come, si spera, il livello delle addizionali nei nostri Comuni – è l’intervento di Angelo Murabito, della segreteria provinciale della Cisl Bergamo -. Servono altri strumenti e soprattutto nuove politiche per finanziare la spesa sociale dei comuni, che rimane comunque in crescita, dato l’alzarsi continuo delle diverse fragilità. Soprattutto, si dovrà investire in misura più efficiente e concreta nella lotta all’evasione».

La crescita delle addizionali

Scorrono così le cifre, partendo dalle addizionali comunali. Nell’anno d’imposta 2012 i contribuenti bergamaschi erano 774.485 e le addizionali comunali «valevano» in tutto quasi 65 milioni di euro; nel 2021 si è saliti a 808.550 contribuenti e a oltre 109 milioni di euro di addizionale comunale, infine nel 2022 in Bergamasca si sono contati 822.924 contribuenti per un valore delle addizionali comunali pari a 121,7 milioni di euro. Prende così forma la parabola recente: solo tra 2021 e 2022 la somma delle addizionali comunali è cresciuta dell’11,60% (+12,6 milioni di euro) mentre i contribuenti sono aumentati solo dell’1,78%; tra 2012 e 2022, invece, a fronte di una crescita dei contribuenti del 6,25%, i ricavi da addizionali comunali sono aumentati dell’87,26% (+56,7 milioni di euro). Scavando ancora più indietro nel tempo, nel 2000 – cioè quasi agli albori di questa leva fiscale, istituita nel 1998 – i Comuni bergamaschi ricavavano appena 10,3 milioni di euro dalle proprie addizionali.

Capitolo addizionale regionale: in Bergamasca si è passati dai 211,4 milioni del 2012 ai 251,4 milioni del 2021 e infine ai 268,7 milioni del 2022; la crescita è del 6,90% tra 2021 e 2022 (+17,3 milioni) e del 27,13% tra 2012 e 2022 (+57,3 milioni).

«La domanda di protezione sociale è in costante aumento, la disuguaglianza sul nostro territorio rimane comunque alta, ma non si può ancora alzare l’addizionale per colmare il bisogno della spesa sociale – rimarca Murabito -. Bisogna trovare moderni circoli virtuosi che portino nuove risorse senza appesantire ulteriormente fasce di popolazione che rischiano il confinamento alla sfera di povertà. Una parte importante la può fare la contrattazione: i bassi salari portano a povertà e alla difficoltà di accesso ai servizi più essenziali come quelli sociali, sanitari e educativi, perciò si deve iniziare a rinnovare contratti nazionali e aziendali alla scadenza, per garantire salari dignitosi e intervenire contro la precarietà del lavoro, i falsi part time che sono un problema più rilevante per i giovani». La Cisl aggiunge poi un’ulteriore prospettiva. Dei circa 20 miliardi di euro di tributi generati dai redditi dei bergamaschi nel 2022, ben il 59,6% (oltre 11,8 miliardi) derivano dai lavoratori dipendenti, e un altro 27,64% (cioè più di 5,5 miliardi) dai pensionati.

La lotta all’evasione

Tema non secondario, la lotta all’evasione fiscale. Anche i Comuni possono avere un ruolo nel recupero dell’evasione: dal 2016 al 2023 i Comuni di Bergamo – 52 quelli che si sono attivati – hanno incamerato 5,1 milioni di euro grazie ai proventi delle attività di accertamento fiscale e contributivo. Il trend è però in frenata, visto che nel 2016 ci si attestava a 1,1 milioni, nel 2018 a quasi 1,3 milioni, nel 2019 ancora a 831 mila euro, mentre nel 2021 si è scesi a 483mila euro e nel 2023 a 143mila. In testa alla classifica c’è Bergamo, che ha ottenuto quasi 2,1 milioni di euro nel periodo 2016-2023, poi spiccano anche Lovere (911mila euro), Terno d’Isola (287mila euro), Clusone (274mila euro), Cividate al Piano (241mila euro). «Peccato – rileva Murabito – che a questa azione partecipino solo 52 comuni su 243. Un’azione più incisiva e ramificata permetterebbe certo una maggiore redistribuzione per intervenire rispetto ai nuovi bisogni. Auspichiamo che, tramite la gestione associata nei vari Ambiti territoriali, l’azione di contrasto all’evasione fiscale e contributiva possa essere sempre più estesa ed efficace».

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