«Silvia e il sorriso nella malattia. Grazie Urgnano»
IL RICORDO. Mirko Moretti ricorda la moglie Silvia Cuter, scomparsa a causa di un male incurabile: «È sempre rimasta lucida e sorridente».
«In questo momento provo molta rabbia. E mi faccio una sola domanda: perché? Perché proprio a noi? Non ci mancava nulla, eravamo una bellissima famiglia». Al telefono Mirko Moretti, ricordando la moglie Silvia Cuter, la 49enne di Urgnano morta il 2 gennaio a causa di un tumore al cervello, cerca di dare un ordine ai pensieri. Dopo vent’anni di vita insieme e un figlio di 14 anni, i ricordi affiorano senza un filo conduttore, uniti dalla forza del legame d’amore che hanno creato.
Tutto è iniziato poco prima del matrimonio, celebrato nel giugno del 2022, quando i sintomi della malattia hanno cominciato a manifestarsi. Inizialmente, a Silvia era stata diagnosticata una depressione. «Dopo un anno e mezzo e tre terapie diverse, però, di risultati positivi non ce n’erano. Siamo andati anche da una psicologa, per cercare di affrontare la situazione», spiega Mirko. Poi, dieci mesi fa, stremati, Mirko e Silvia tentano un’ultima strada e decidono di optare per una tac al cervello. Risultato: la diagnosi di un glioblastoma al quarto stadio, un tumore al cervello ormai incurabile.
La diagnosi
«Quando è emerso che Silvia aveva un tumore, il primario di Bergamo ha usato tre aggettivi: aggressivo, esteso e inoperabile, perché era sotto l’ipotalamo – dice Mirko –. Paradossalmente, quando le è stato comunicato l’esito della tac, mia moglie era quasi rasserenata dal sapere finalmente che cosa avesse».
Una donna forte, ricorda il marito, che anche di fronte a un colpo simile non si è lasciata prendere dallo sconforto. «Non aveva paura dei problemi, li affrontava sempre a testa alta e sempre con il sorriso – afferma Mirko –. Tanto che è rimasta lucida e sorridente fino a pochi giorni prima di passare a miglior vita».
A fine settembre, una trombosi l’aveva costretta a restare in ospedale per un mese, per poi ricorrere alle cure palliative fornite dalla cooperativa Namasté di Seriate.
L’affetto della comunità
La morte di Silvia, avvenuta in casa, ha toccato l’intera comunità di Urgnano. «I vicini di casa sono stati strepitosi nei nostri confronti fin dall’inizio della malattia. Addirittura, dovevo mettere sulla porta il cartello “sta dormendo”, riferito a mia moglie, perché altrimenti continuavano a venire a trovarla, a portarle dolci e regali e a farle compagnia. Anche il parroco, don Stefano Bonazzi, è andato a trovarla diverse volte in ospedale».
La passione per la moto
I due coniugi erano accomunati dalla passione per la moto, che univano alla beneficenza: per molti anni hanno partecipato come volontari alla «Festa Bikers» di Cologno al Serio. Nel tempo libero dal lavoro (lei era una consulente e contabile), amava viaggiare insieme al marito. «Abbiamo girato dappertutto, era uno dei nostri obiettivi di vita – conferma Mirko –. Io ho una ditta di autobus turistici, quindi viaggio spesso. Avevo aperto anche un’agenzia viaggi per poter viaggiare anche con lei». In sua memoria la mamma di Mirko, Mariuccia Radavelli, ha scritto una lettera in cui ricorda la sua «anima brillante e positiva nell’affrontare questa crudele malattia, sempre speranzosa nella sua lotta quotidiana».
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