Si tuffa e scompare sott’acqua. Adda, un altro morto annegato
Cassano Vittima un uomo di 48 anni: nato in Sri Lanka, viveva a Milano recuperato ancora in vita dai sommozzatori, è poi deceduto in ospedale.
Si è tuffato in acqua all’altezza del Traversino di Cassano, dove confluiscono Adda e Muzza, ed è stato visto scomparire nelle acque del fiume, in difficoltà per la corrente e il livello comunque alto, in quel tratto, nonostante la siccità di questo periodo. Sunimal Nanayakkara, 48 anni, originario dello Sri Lanka ma che abitava da anni a Milano, è stato recuperato alcuni chilometri più a valle, nella Muzza, dai sommozzatori volontari di Treviglio: benché gravissimo per la permanenza in acqua, era ancora vivo ed è stato subito affidato alle cure del personale del 118.
Trasportato con l’ambulanza all’ospedale milanese di Melzo e poi trasferito, visto il quadro clinico ormai compromesso, al San Raffaele, è morto al Pronto soccorso del nosocomio di Milano. Erano le 19,30 di domenica, due ore dopo il salvataggio in acqua al quale hanno preso parte anche i vigili del fuoco di Treviglio. Sunimal Nanayakkara viveva nella periferia est di Milano, in via Crescenzago, e domenica aveva raggiunto l’Adda a Cassano con alcuni connazionali per rinfrescarsi, visto il clima torrido di questi giorni. Purtroppo ha poi deciso - come tanti, nonostante gli appelli e i divieti - di immergersi in acqua.
Ma è stato tradito dal fiume e dalla corrente, che lo ha trascinato per diversi chilometri. Fino all’incirca all’altezza della stazione ferroviaria di Cassano, dove è stato notato nella Muzza (in quel tratto il canale artificiale è già ben distinto dal vicino fiume Adda) e recuperato dai sommozzatori di Treviglio.
Già lo scorso 3 luglio alla «spiaggia» di Medolago, era morto annegato un senegalese di 36 anni
I precedenti
Già lo scorso 3 luglio, sempre nell’Adda ma più a nord, alla «spiaggia» di Medolago, era morto annegato un senegalese di 36 anni, Saliou Dieng, che viveva a Brugherio, sempre in provincia di Milano. Lunedì scorso, invece, analoga sorte era toccata a un pescatore di 69 anni, scivolato in acqua nell’Adda tra Trezzo e Cornate, dove viveva. In questo caso non si era trattato di un bagno nel fiume, ma del tentativo di recuperare alcune attrezzature per la pesca lasciate in mezzo all’Adda nei pressi della centrale idroelettrica. Scomparso in acqua, era stato recuperato senza vita alcune ore più tardi. Lo stesso drammatico destino capitato, l’8 giugno, a un altro pescatore, Pietro Fumagalli, 77 anni, di Vaprio, scivolato nell’Adda a Canonica e morto annegato.
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