Sempre più domande alla mensa dei poveri: «Disagio in aumento, siamo preoccupati»
Solidarietà. A Treviglio «La quercia di Mamre» nel 2021 ha distribuito 64.984 piatti, mentre lo scorso anno sono stati 87.703. La responsabile Rosalba Forlani: «Qui aiutiamo tutti».
Cresce il numero dei pasti che la mensa per le persone più fragili - «La quercia di Mamre» di Treviglio - ha servito e consegnato nel 2022, superando non di poco il numero dell’anno precedente, a dimostrazione di come l’emergenza sociale sia un fenomeno in continua e preoccupante crescita. Sono sempre di più infatti le persone che hanno dovuto fare i conti soprattutto con nuova disoccupazione e impossibilità di avere entrate economiche continue. «La quercia di Mamre» garantisce un pasto caldo con il servizio di distribuzione gratuito, presente a Treviglio dal 2014 e dal giugno di tre anni fa insediato nella sede di via Rossaro 8, al Pip 1.
L’anno scorso il numero complessivo dei pasti preparati ha toccato quota 87.703, contro i 64.984 del 2021, anno in cui però non vennero conteggiati gli alimenti spediti in Africa nel 2022, che equivalgono a 15mila pasti. Il totale comprende non solo i cibi serviti o ritirati sul posto, ma anche quelli consegnati a una dozzina di associazioni di sostegno ai poveri, quelli inseriti nei pacchi alimentari destinati alle famiglie e quanti spediti alla realtà associativa Amici de Senegal, nel Paese africano. Nella sala mensa di via Rossaro i pasti serviti sono stati 20.221 contro i precedenti 17.154: nel computo vanno aggiunti i sacchetti con cibo ritirati sul posto dalle persone bisognose per il pranzo e la cena (13.798), che portano il numero dei pasti a quota 34.019, mentre erano 28.900 l’anno precedente.
Cresce anche il numero delle famiglie che hanno ritirato settimanalmente i pacchi alimentari, in grado di sfamare tre componenti per nucleo familiare: nel 2022 sono risultate 11.284 le persone aiutate contro le 8.684 dell’anno prima. Resta invece immutato a quota 27.400 il numero dei pasti preparati dalla cucina de «La quercia di Mamre» e poi distribuiti dalle 12 associazioni di solidarietà del territorio. Nell’orario di apertura della mensa - da lunedì a sabato, dalle 11,15 alle 13 -, entrano scaglionate al massimo 34 persone per volta, che poi vengono servite. Essendo la mensa chiusa di sera, alle persone viene consegnato un sacchetto con beni alimentari per la cena. In media arrivano 70 persone al giorno, di età che varia dai 28 ai 72 anni, quasi tutti uomini. La mensa è gestita grazie alla convenzione con il Comune di Treviglio e l’Ufficio di piano e alla generosità di tante realtà commerciali. I frequentatori sono per il 60% stranieri; nel capannone di via Rossaro arrivano anche dai Comuni limitrofi, quasi tutti su segnalazione dei Servizi sociali di riferimento, ma non mancano coloro che si presentano autonomamente e che vengono comunque accolti.
Nessuno di loro ha molta voglia di parlare: «Siamo tutti nella stessa condizione – dice un 53enne di Treviglio –, con situazioni lavorative precarie o inesistenti, senza la prospettiva di entrate economiche. Qui almeno parliamo la stessa lingua e il pasto è un’occasione per confortarci e darci forza, perché mai avremmo immaginato di arrivare a questo punto». La quantità di alimenti fornita gratuitamente da supermercati e da altri sponsor generosi nel 2022 è stata di 257.018 chili, con un’uscita di 195.474 chilogrammi: lo scarto è andato ad alcune aziende agricole del territorio. La responsabile organizzativa e presidente de «La quercia di Mamre» è Rosalba Forlani: «Siamo felici di essere una realtà presente e attiva a Treviglio, a servizio dei 18 Comuni dell’Ambito territoriale e anche di chi giunge da ogni luogo – spiega Rosalba – perché chi ha fame ha diritto di essere aiutato. La nostra missione è possibile grazie anche a chi consegna gli alimenti, però sono preoccupata per l’aumento della gente che si rivolge a noi per nutrirsi: purtroppo non ci sarà un calo, perché la povertà diventa sempre più diffusa e incalzante. L’importante è essere presenti nel dare una riposta al bisogno di aiuto».
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