«Sedicenne rapinato con coltello»
Indagini in corso nella Bassa
L’episodio, denunciato ai carabinieri, sarebbe avvenuto giovedì 27 agosto: il ragazzo sarebbe stato avvicinato da un nordafricano che sotto minaccia lo avrebbe costretto ad aprire il portafogli e a cedergli cinquanta euro. Le indagini sono ancora in corso.
«Attento, perché se non stai zitto me la paghi», gli avrebbe detto l’uomo dopo avergli fatto balenare la lama del coltello sotto gli occhi. L’incubo del ragazzino di 16 anni di un paese della Bassa (omettiamo dettagli perché l’episodio coinvolge un minorenne) ha data e ora impresse nella sua mente: le 13,30 di giovedì 27 agosto, tre giorni fa.
Stando alla ricostruzione dei fatti, come sarebbe emersa nella denuncia presentata dalla mamma, a cavallo dell’ora di pranzo il ragazzo esce di casa, pronto a iniziare uno degli ultimi pomeriggi di vacanza prima dell’inizio della scuola. Prende il motorino, come fa spesso, quasi sempre se può, e si ritrova per strada, a poca distanza da uno dei parchi pubblici del paese.
Nei paraggi nota un giovane nordafricano poco più grande di lui, apparentemente tra i 18 e i 20 anni, che gironzola a bordo di una mountain-bike e gli si avvicina. «Hai dei soldi da cambiarmi?», gli domanda il nordafricano e il ragazzino si ferma. Stando al suo racconto, a quel punto il 16 enne mette mano al marsupio dove tiene il portafogli per vedere se ha moneta o banconote da cambiare, come da richiesta del giovane nordafricano. Ma a questo punto la situazione precipita, così come ricostruito nella denuncia ai carabinieri. Il ventenne, dopo un’occhiata al portafogli del minore, cambia atteggiamento. Estrae un coltello e glielo punta alla gola intimando al ragazzino di mettere mani al portafogli e di dargli i soldi che contiene, circa cinquanta euro. E sempre puntando il coltello, l’aggressore avrebbe aggiunto la minaccia. «Se non stai zitto me la paghi». Poi la fuga in bicicletta: sparito con i soldi del ragazzo, mentre il minorenne, sotto choc e in preda al panico, raggiunge la casa degli zii.
Il ragazzino non dice una parola, ma gli zii si rendono conto in fretta che c’è qualcosa che non va: il ragazzo è strano, spaventato. Lo convincono a parlare, a raccontare, a spiegare e poi comunicano tutto alla mamma del ragazzo. La donna va dritta dai carabinieri, ai quali riferisce l’episodio e sporge denuncia, mentre il ragazzo resta sotto choc, spaventato, sconvolto.
Chi abita in paese e ne frequenta i luoghi (strade, piazze, parchi) sa che in zona gira droga e che l’attività di spaccio, nonostante il controllo e il contrasto da parte delle forze dell’ordine, non demorde. Ma un episodio del genere, una rapina a un minore a mano armata di coltello, non si è mai verificato e in paese ha fatto scalpore.
La denuncia, ovviamente, ha dato il la alle indagini dei carabinieri che in queste ore, anche con l’ausilio della polizia locale, stanno esaminando con grande attenzione tutti gli elementi utili per chiudere il cerchio sull’inquietante vicenda.
A cominciare dalle immagini delle telecamere presenti nella zona, alcune delle quali già acquisite, e dagli elementi del racconto del ragazzo, come formalizzato nella denuncia sporta dalla madre sulla base del racconto del figlio. La speranza degli investigatori è di arrivare a chiudere nel più breve tempo possibile, per restituire serenità alla famiglia del ragazzo e ai cittadini.
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