Scivola in moto a Levate, Fabio muore sotto gli occhi del papà

Fabio De Martino, diciassettenne di Osio Sotto, era in sella a una Yamaha. Dietro di lui viaggiava il padre, che quello stesso giorno compiva 50 anni. Il nonno: «Le moto erano la sua grande passione».

Stava facendo un giro in sella alla sua moto con il padre, che lo seguiva con un’altra due ruote. Dopo aver imboccato a Levate via dei Caravaggi (la provinciale 150), nel tratto che porta al sottopasso ferroviario della linea Bergamo-Treviglio, ha perso il controllo del mezzo per poi scivolare a terra, invadere la corsia opposta e scontrarsi violentemente con un furgone che sopraggiungeva.

In questo tragico modo è morto, sabato 5 ottobre, Fabio De Martino, 17 anni, di Osio Sotto. Il diciassettenne, studente alla scuola alberghiera di Torre Boldone (dove aveva iniziato a settembre l’anno scolastico, dopo aver frequentato l’Itis Marconi a Dalmine), era un grande appassionato di moto. La sua Yamaha 125 l’aveva acquistata un anno fa, dopo aver compiuto i 16 anni. Era solito fare dei giri con il padre Marco, che proprio sabato compiva 50 anni. I due erano da poco usciti dalla loro abitazione di via Bellini, nel quartiere Saore.

«Passiamo per il sottopasso»

«Quando sono arrivati a Levate – racconta il nonno Giuseppe Nervi, accorso sul posto appena informato della tragedia – suo padre gli ha consigliato di passare per la via Santuario. Ma lui ha risposto: “No papà, passiamo per il sottopasso”». L’incidente, rilevato dai carabinieri della stazione di Osio Sotto, si è verificato intorno alle 16.

Difficile capire come mai Fabio abbia perso il controllo della sua moto e sia scivolato a terra. A quanto ancora raccontato dal nonno, il diciassettenne aveva cambiato da pochi giorni gli pneumatici della Yamaha e sabato l’asfalto era asciutto. Purtroppo, una volta caduto a terra, è rimasto agganciato alla moto, con la quale è scivolato per una ventina di metri, invadendo prima la corsia opposta e finendo poi contro il furgone che sopraggiungeva e al cui volante si trovava un uomo di 57 anni, anche lui di Osio Sotto. L’impatto è stato molto violento: «Me lo sono trovato improvvisamente di fronte – racconta l’uomo –. Ho frenato ma non ho avuto il tempo di evitarlo».

Il primo a soccorrere il ragazzo è stato il padre, che in sella alla sua Kawasaki viaggiava dietro il figlio, distante solo pochi metri: «Ha buttato in terra la sua moto – racconta ancora il conducente del furgone – e si è fiondato sul figlio. Poco dopo ha iniziato a praticargli il massaggio cardiaco per rianimarlo». L’allarme è stato dato da alcuni automobilisti che pochi istanti dopo sono sopraggiunti sul posto. In via dei Caravaggi sono quindi intervenuti i mezzi di soccorso del 118, il cui personale ha provato a lungo a rianimare il ragazzo sotto gli occhi disperati del padre che nel frattempo aveva avvisato di quanto accaduto la moglie Marzia. Alla fine, però, i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del ragazzo.

Il genitori di Fabio sono sempre rimasti a fianco del figlio, fino all’arrivo del carro funebre. Il magistrato di turno ha subito dato il via libera alla sepoltura della salma, che è stata composta a Dalmine, nella casa funeraria delle onoranze funebri Sant’Alessandro, in viale Locatelli 95. Le esequie saranno celebrate molto probabilmente martedì nel pomeriggio.

Era un motociclista prudente

I nonni di Fabio sono arrivati a loro volta sul posto della tragedia: «Mi ha chiamato mia figlia dal luogo dell’incidente – parla ancora il nonno –. Mi ha chiesto di sedermi poi mi ha detto: “Fabio è morto”. Non ci volevo credere».

Giuseppe Nervi racconta con le lacrime agli occhi di aver sentito il nipote intorno alle 13.30: «Abbiamo parlato del motomondiale. Lui viveva per la moto ed era un grande fan di Pecco Bagnaia. Non a caso aveva chiamato il proprio canarino Pecco. Il giorno del suo compleanno, il 22 giugno, si era fatto regalare un giro in pista al circuito di Cremona». Il diciassettenne è comunque descritto come un motociclista attento e prudente: «Il primo a dirlo era proprio sua padre», conclude il nonno. In via dei Caravaggi sono arrivati anche la sindaca di Levate Paola Agazzi e la polizia locale: per circa due ore gli agenti hanno tenuto chiusa la strada per permettere i rilievi.

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