Schianto di via Petrarca, funerali in Marocco per il papà di 33 anni

IL DRAMMA. Yemlal El Arbi abitava a Osio Sotto insieme alla moglie e al figlio di due anni. L’incidente sabato mattina in centro città.

Si terranno in Marocco i funerali di Yemlal El Arbi, conosciuto da tutti come Zaccaria, il motociclista di 33 anni, italiano di origine marocchina, morto sabato in un incidente in centro città a Bergamo. In sella alla sua motocicletta, si è scontrato con una Mercedes guidata da un settantaduenne. Il 33eenne abitava a Osio Sotto, in un condominio in via Vittorio Veneto, al civico 33, insieme alla moglie e al figlio di due anni, che domenica hanno trovato conforto da parenti. Dopo lo scontro con l’auto, le condizioni di Zaccaria erano apparse subito disperate. È stato sottoposto a massaggio cardiaco per circa un’ora per poi essere trasportato all’ospedale Papa Giovanni dove è morto all’arrivo. La sua salma si trova ancora composta nella camera mortuaria dell’ospedale in attesa delle disposizioni dell’autorità giudiziaria. Non è ancora noto se verrà disposta l’autopsia e, di conseguenza, non si sa quando verrà dato il via libera alla sepoltura. E quindi i familiari non sanno ancora quando potranno dare il via alle pratiche necessarie per riportare la salma di Zaccaria in Marocco per la cerimonia funebre.

«Vicini alla famiglia»

«Siamo tutti in attesa di sapere qualcosa» conferma Alberto Lena, titolare della Lena Anticorrosione srl di Osio Sotto, azienda dove Zaccaria lavorava e dove aveva lavorato anche lo zio. «Era un ragazzo gentile e solare – aveva ricordato il titolare subito dopo la notizia dello schianto mortale – . Siamo addolorati, lascia una giovane moglie e un bambino che crescerà senza di lui». Il 33eenne era molto conosciuto a Osio Sotto dove la comunità marocchina è ben integrata. «Zaccaria era un ragazzo pieno di vita – racconta un commerciante del centro –. È stato un brutto colpo per noi tutti». Al momento dell’incidente in via Petrarca a Bergamo Zaccaria si trovava in sella a una Yamaha R1, motocicletta che possedeva da pochi mesi: «Ma non era un principiante – racconta un altro conoscente –, aveva già avuto altre motociclette. Non abbiamo capito di chi siano le responsabilità. Aspettiamo chiarimenti dalle autorità». Anche il sindaco Corrado Quarti ha espresso il suo cordoglio: «Siamo vicini alla famiglia di Zaccaria, colpita dalla tragedia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA