Schianto nelle Marche, Romano piange Cristian Pesce: «Uomo sensibile e attento»

IL DRAMMA. Incidente domenica 19 gennaio a Serrapetrona nel Maceratese, dove Cristian Pesce, muratore, era in trasferta con due colleghi rimasti feriti. La loro Mégane si è schiantata contro la cuspide a uno svincolo.

Era seduto sul sedile posteriore di un’auto dove viaggiavano anche due suoi colleghi di lavoro, quando il veicolo è andato a schiantarsi contro la cuspide del guardrail di uno svincolo a Serrapetrona, in provincia di Macerata. Nel violento impatto è stato scaraventato fuori dall’abitacolo senza avere scampo. Così è deceduto domenica 19 gennaio Cristian Pesce, muratore di 50 anni residente a Romano con l’anziana madre da poco più di un anno, dopo essere vissuto a Ghisalba: come riferito dalla sorella Moira, nel Maceratese era in trasferta da mercoledì 15 gennaio perché impegnato in un cantiere edile della zona, nel quale lavoravano anche gli altri due amici, rimasti feriti nello schianto.

Alla guida della Renault Mégane si trovava R.R. 40enne di Ghisalba, ora ricoverato agli Ospedali Riuniti Torrette di Ancona, lo stesso dove si trova in cura M.C. di 59 anni di Calvenzano, che sedeva sul lato passeggero. Nessuno dei due rischia la vita. L’incidente si è verificato verso le 14,30 di domenica 19 gennaio, in un punto della strada statale 77 Val di Chienti all’altezza dello svincolo per Caccamo a Serrapetrona direzione mare.

La dinamica dell’incidente

Le cause dell’incidente sono al vaglio degli agenti della Polizia Stradale di Camerino (Macerata) intervenuti subito dopo l’accaduto e in ausilio dei quali, per coordinare la viabilità, c’erano i carabinieri della stazione di Caldarola, sempre nel Maceratese. Stando a una prima ricostruzione, l’auto con a bordo i tre colleghi stava percorrendo la statale 77, quando all’altezza dello svincolo in questione il guidatore della Mégane ha perso il controllo dell’auto, che è andata a schiantarsi contro la cuspide metallica, in corrispondenza della parte posteriore dell’auto dove era seduto Cristian Pesce, che per la violenza dell’impatto è stato sbalzato fuori dall’abitacolo, morendo sul colpo. Non è stato ancora possibile sapere se per i traumi riportati nell’iniziale contatto con la barriera metallica o in conseguenza della caduta sull’asfalto. Dopo l’impatto la Mégane si è fermata una ventina di metri più avanti, sulla rampa d’uscita dello svincolo. Dall’auto distrutta è uscito con le proprie forze il passeggero di 59 anni che sedeva accanto al guidatore, quest’ultimo rimasto in stato confusionale incastrato tra le lamiere. Per liberarlo e consentire i successivi soccorsi da parte del personale di un’auto medica e due ambulanze,sono intervenuti i Vigili del fuoco, che con apposite attrezzature hanno estratto il ferito dall’auto.

La circolazione in quel punto della statale è stata deviata su percorsi alternativi e ritornata alla normalità verso le 18,30 di domenica, anche dopo l’intervento degli operai dell’Anas per la necessaria bonifica.

«Un dramma indescrivibile»

La salma di Cristian Pesce è stata portata nell’obitorio dell’ospedale di Camerino, su disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa di essere sottoposta all’autopsia. Il 50enne abitava a Romano in via Patrioti Romanesi 30 dalla fine del 2023, dopo avere abitato a Ghisalba. Nell’appartamento posto al pianterreno di una piccola corte che ospita anche altre famiglie, ieri erano presenti i familiari dell’uomo deceduto: la mamma Tamara, disperata e ammutolita dal dolore, la sorella Moira, una zia e altri parenti. Non c’era il fratello Omar, il primo a essere avvisato domenica 19 gennaio sull’accaduto dal 59enne che era in auto con Cristian. «Mio fratello era uno che si godeva la vita e si divertiva - ha ricordato Moira Pesce –, allo stesso tempo però era un uomo sensibile e attento verso nostra mamma, con la quale viveva da sempre, che ora come tutti noi sta vivendo un dramma indescrivibile. Sarò io a recarmi nel Maceratese per compiere il riconoscimento del corpo».

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