
Scalo merci di Cortenuova, il «giallo» dell’opera strategica
GRANDI OPERE. Per il Mit non risultano richieste arrivate dal territorio, ma è indicata nella bozza di protocollo già condivisa tra i vari enti.
Da una parte la Provincia, che chiede garanzie sull’interesse nazionale per il nuovo centro intermodale di Cortenuova. Dall’altra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mit, che informalmente risponde che nessuna richiesta in tal senso è mai stata recapitata al ministero. In mezzo, una bozza di protocollo d’intesa in via di sottoscrizione tra le parti interessate (Mit compreso) in cui si trova scritto nero su bianco che si tratta di un’opera di interesse nazionale.
Sullo sfondo, l’allarme lanciato sui giornali dal gruppo Vitali (che con Msc ha costituito la società Cortenuova Freight Station), che ha messo in guardia da un incipiente disinteresse del player internazionale verso un’operazione per la quale, secondo l’operatore bergamasco, Via Tasso avrebbe assunto un atteggiamento troppo attendista.
Gli incontri in programma
Il nodo potrebbe sciogliersi a breve, perché nei prossimi giorni ci sono due appuntamenti importanti (già calendarizzati in precedenza, prima dell’appello del gruppo Vitali alla Provincia): venerdì 7 marzo l’incontro tra Via Tasso e Comuni interessati alla grande opera; nei prossimi giorni una call alla quale sono invitati tutti gli enti chiamati a sottoscrivere il protocollo d’intesa.
Parere del Mit imprescindibile
Nel frattempo, il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi si dice «basito» dalla posizione del Mit, che spiega di non aver mai ricevuto nessuna richiesta formale per chiedere un parere sull’utilità dell’infrastruttura nella strategia nazionale dei trasporti. «Questa richiesta – ha sostenuto Gandolfi nell’ultimo Consiglio provinciale – l’avevamo avanzata già in una riunione a Roma avvenuta nell’agosto 2023, ma da allora non abbiamo mai ricevuto comunicazione scritte in merito». Non solo. Per la Provincia il parere del Mit è il punto imprescindibile per far partire qualsiasi interlocuzione rispetto al polo intermodale. Lo ha spiegato Gandolfi in Consiglio, rispondendo a un’interrogazione.
Secondo il Mit, però, non solo non c’è traccia di una richiesta di parere sull’interesse nazionale dell’opera, ma la strada per arrivare alla dichiarazione di rilevanza nazionale di un’opera pubblica è particolarmente complessa
Gli altri punti ritenuti fondamentali dalla Provincia, e condivisi al Tavolo Bergamo 2030, sono la necessità di una connessione «ferro-ferro», la possibilità di riservare uno spazio operativo dedicato alle imprese del territorio, il riconoscimento della rilevanza nazionale delle connessioni stradali, la richiesta di chiarezza sul progetto con l’auspicio di una compartecipazione pubblico-privata. E queste sono le riflessioni che anche mercoledì 5 marzo il presidente ha ribadito, senza replicare direttamente all’appello del gruppo Vitali, ma spiegando che sono il frutto di un percorso condiviso e preceduto da una serie di interlocuzioni con gli attori coinvolti a vario titolo nell’operazione.
«Procedimento lungo e complesso»
Secondo il Mit, però, non solo non c’è traccia di una richiesta di parere sull’interesse nazionale dell’opera, ma la strada per arrivare alla dichiarazione di rilevanza nazionale di un’opera pubblica è particolarmente complessa. «Il procedimento è lungo e richiede l’analisi di molti dati – spiegano dal ministero –. Una dichiarazione fatta invece direttamente con provvedimento di legge nel recente passato non ha superato il vaglio del Mef (Ministero delle economie e delle finanze)».
La bozza del protocollo d’intesa
Eppure, di rilevanza strategica nazionale si legge anche nella bozza del protocollo d’intesa che è stata definita da Sistemi Urbani e poi inviata a Mit, Regione, Provincia e Comune di Cortenuova per essere condiviso e, poi, eventualmente sottoscritta. Nel documento si legge infatti che il «Progetto della nuova Freight station di Cortenuova si configura quale opera strategica infrastrutturale a livello nazionale e, pertanto, di interesse prioritario da parte del dicastero del governo italiano in tema di infrastrutture e trasporti».
Quello che è certo è che il protocollo d’intesa, che rappresenta il primo passo per arrivare alla realizzazione della piattaforma logistica, sarà oggetto di una call la prossima settimana
Si tratta di una bozza, naturalmente soggetta ancora a cambiamenti, ma quel passaggio è cruciale e ad oggi non risulta che il Mit lo abbia messo in discussione. Come ha fatto invece per il passaggio relativo al soggetto attuatore (Vitali), che secondo il ministero dovrà essere emendato, perché il protocollo d’intesa deve essere sottoscritto solo tra enti pubblici. Ma pare una formalità. Il Comune di Cortenuova potrà poi stipulare l’accordo in autonomia.
Quello che è certo è che il protocollo d’intesa, che rappresenta il primo passo per arrivare alla realizzazione della piattaforma logistica, (ma che non è ancora un progetto, è più un accordo tra le parti per definire come arrivare a realizzare l’opera) sarà oggetto di una call la prossima settimana. Forse quella sarà l’occasione per fare un po’ di chiarezza. Per venerdì 7 marzo, invece, è previsto un incontro fra i Comuni di Cortenuova, Cividate, Romano e Calcio (che potrebbero essere interessati dalla ricadute indirette del centro intermodale) e il presidente della Provincia.
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