Scalo merci: «A settembre la firma per Cortenuova»

POLO INTERMODALE. Le Ferrovie: «Posizione strategica, protocollo d’intesa con gli enti coinvolti». Il viceministro Rixi: «L’onere a carico del privato».

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Il polo intermodale con annesso scalo merci provinciale di Cortenuova è pronto a compiere il primo passo ufficiale verso la sua realizzazione. Il protocollo d’intesa per la sua individuazione ufficiale nel paese della pianura orientale è ormai in fase di definizione. E l’obiettivo è quello che tutte le parti in gioco lo sottoscrivano per settembre.

È questa la notizia principale emersa venerdì nell’ambito degli «Stati generali delle infrastrutture in provincia di Bergamo» tenutosi al monastero di Astino. Il convegno, apertosi con i saluti istituzionali del governatore Attilio Fontana (che ha criticato Rfi per gli investimenti a suo dire insufficienti nell’ammodernamento delle rete ferroviaria), dell’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi e della sindaca di Bergamo Elena Carnevali, è stata l’occasione per fare il punto sulle infrastrutture viarie e ferroviarie più attese nella città e nella provincia di Bergamo.

Fra queste appunto la realizzazione di un nuovo scalo merci provinciale che sostituisca quello nella zona della futura Porta Sud di Bergamo, chiuso lo scorso settembre. La sua importanza nevralgica per il sistema produttivo bergamasco è nota ed è stata recentemente evidenziata al Tavolo Bergamo 2030. L’iter per la realizzazione della nuova piattaforma logistica starebbe dunque procedendo. La conferma è arrivata al convegno di venerdì – moderato dal vicecaporedattore de «L’Eco di Bergamo» Dino Nikpalj – da Marianna Beltrani, direttrice per la valorizzazione e lo sviluppo immobiliare area Lombardia di FS Sistemi Urbani. Insieme alla società del Gruppo Ferrovie dello Stato (che si occupa di riqualificare le aree dismesse delle infrastrutture ferroviarie) sono impegnati nella partita il Comune di Cortenuova, la Provincia, la Regione, il ministero dei Trasporti e delle infrastrutture e «Cortenuova Freight station», la società composta dal Gruppo Vitali e dal Gruppo Msc (uno dei primari operatori logistici a livello mondiale) promotori della costruzione del polo intermodale.

Un’infrastruttura da 350mila metri quadrati di superficie a Cortenuova, in frazione di San Maria del Sasso, in cui troverà spazio anche lo scalo merci provinciale. «Vi assicuro – ha sottolineato Beltrani – che con il ministero e la Regione Lombardia stiamo lavorando a un protocollo d’intesa». La funzionaria di Sistemi Urbani ha poi confermato che ormai si punta senza alcun dubbio su Cortenuova: «L’area – ha continuato – è quella di Cortenuova, perché si trova nell’ambito della direttrice Milano-Treviglio-Brescia ma anche perché è in una posizione baricentrica rispetto ai corridoi europei. Io mi sento di dire che, quanto meno, la localizzazione è stata studiata. Sicuramente ci abbiamo messo un po’, ma tutti gli enti sono allineati».

La posizione del comune di Cortenuova

Non proprio allineato il Comune di Cortenuova, il cui neo sindaco Ambrogio Falchetti ha recentemente espresso preoccupazione per il consumo di suolo in corso in pianura e manifestato dubbi sui benefici che starebbe portando. Proprio per questo motivo il primo cittadino ha già espresso un indirizzo preciso: l’amministrazione comunale non si farà carico

Cortenuova, l’amministrazione comunale non si farà carico della trasformazione da agricola a logistica

della trasformazione da agricola a, appunto, logistica dell’area verde su cui è prevista la costruzione del polo intermodale proposto dalla «Cortenuova Freight station». Del passaggio, a suo dire, dovranno assumersi la responsabilità enti sovracomunali. Beltrami si è comunque detta «ottimista che il protocollo d’intesa che andrà a rilocalizzare a Cortenuova l’interporto ferroviario per le merci bergamasche venga sottoscritto dopo l’estate» a settembre. Il fatto che, come sostenuto dalla funzionaria di Sistemi Urbani, anche il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture stia lavorando all’accordo è una conferma che il dicastero è pronto a dare il suo via libera al progetto, riconoscendone la valenza nazionale.

Agli «Stati generali delle infrastrutture in provincia di Bergamo» venerdì è intervenuto in videocollegamento anche il viceministro delle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi. Sollecitato sul tema del polo intermodale a Cortenuova, ha confermato «l’intenzione del governo di creare piattaforme logistiche nell’area». Allo stesso tempo, però, ha posto delle condizioni: «L’individuazione di un’area che possa consentire un’infrastrutturazione tale da permettere di sostenere i flussi di traffico anche in prospettiva della loro eventuale crescita». Un aspetto molto importante per il viceministro a fronte dell’esistenza «di interporti che si sono rivelati cattedrali nel deserto, non in grado di garantire l’economicità del trasporto delle merci».

Alla realizzazione delle infrastrutture necessarie, ha però avvertito Rixi, «non dovrà provvedere lo Stato, dovrà essere un onere a carico del privato proponente». L’obiettivo che ogni nuova piattaforma logistica dovrà porsi, per il vice ministro, è alto: «Gestire flussi di merci non solo a livello nazionale, ma anche europeo, in modo che si arrivi ad esportare servizi di logistica e non solo a importarli».

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