Salvò la vita al maestro della fanfara: «Un alpino eroe»

IL RICONOSCIMENTO. Menzione speciale al premio nazionale «L’Alpino dell’anno» nel Savonese per Massimo Bonacina di Urgnano. Nel 2022 aveva soccorso e rianimato il maestro della Julia, in arresto cardiaco al Raduno nazionale dei congedati delle Brigate alpine.

Quando il maestro della fanfara si è accasciato in arresto cardiaco, si è precipitato a soccorrerlo, praticandogli il massaggio cardiaco e salvandogli la vita. Per questo gesto eroico, l’alpino Massimo Bonacina di Urgnano, tecnico radiologo di 51 anni, è stato premiato domenica a Bardineto (Savona) con una menzione speciale durante il 48° premio nazionale «L’Alpino dell’anno 2022». Si tratta del riconoscimento che dal 1974 la sezione Ana di Savona assegna agli alpini che si sono distinti in gesti di altruismo e generosità, incarnando al meglio i valori dell’Associazione nazionale alpini.

L’episodio nel 2022

L’episodio si era verificato il 2 ottobre 2022 ad Acqui Terme, durante l’8° Raduno nazionale dei congedati delle Brigate alpine. Massimo Bonacina era presente con la Fanfara Orobica, dove suona il sax contralto. Durante il concerto, il maestro direttore della Fanfara congedati della Julia, Pino Costa, era stato colto da un arresto cardiaco, accasciandosi privo di sensi.

Il rapido intervento di Massimo è raccontato nella motivazione del premio scritta su pergamena: «Con grande forza d’animo e perizia eseguiva le operazioni di primo soccorso sanitario al fine di rianimare il maestro della Julia. Le manovre si sono protratte per oltre 15 minuti. La costanza, il generoso e competente intervento dell’alpino Massimo Bonacina ha consentito non solo di mantenere in vita l’alpino e maestro Pino Costa ma anche di evitare danni permanenti. Il maestro è stato poi trasportato, cosciente, con l’ambulanza del 118 presso l’ospedale di Alessandria, da cui è stato poi dimesso nella giornata seguente, a testimonianza dell’efficacia dell’operato del Massimo Bonacina, rivelatosi fondamentale».

«L’emozione più grande quando l’ho visto riaprire gli occhi»

Presenti alla consegna del premio, oltre al gruppo di Urgnano della sezione Ana di Bergamo (di cui Bonacina fa parte) col suo capogruppo Tomaso Epizoi, il presidente della sezione Ana di Bergamo Giorgio Sonzogni con il segretario Edoardo Maffi.

«Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso e festeggiato con me e per i tantissimi messaggi di vicinanza, gratitudine e affetto fraterno – dice Massimo, che abita a Urgnano col figlio Riccardo (23 anni) e la compagna Laura –. Ma l’emozione più grande è stata quando ho visto il maestro Costa riaprire gli occhi e riprendersi. Non è stato facile avere prontezza, razionalità e tranquillità in un posto inusuale come un palco, con gli occhi addosso e tanta gente spaventata attorno. Però ho avvertito una forza incredibile che mi ha aiutato: mio padre era appena mancato e ho subito pensato che questa forza mi sia arrivata in qualche modo da lui». Tecnico sanitario di radiologia medica, Massimo opera nel reparto di radiologia del Gimca (Gruppo di intervento medico chirurgico avanzato degli Alpini di Bergamo – ex ospedale da campo) e durante l’emergenza Covid ha fatto parte dell’équipe dell’ospedale in Fiera.

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