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Salvato a Vibo, la lettera di Leo commuove i medici
CON IL CUORE. Due anni fa l’incidente sul pedalò e il ricovero d’urgenza all’ospedale di Vibo Valentia. Nei giorni scorsi il padre di Leonardo, ispettore di polizia in servizio a Treviglio, ha consegnato lo scritto ai medici dello «Jazzolino».
«Sono passati più di due anni da quel brutto incidente, ma non vi ho mai dimenticato». È la commovente lettera che Leonardo, 11 anni, ha consegnato tramite papà Michele Farella al personale dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. In particolare all’équipe del dottor Zappia, che lo ha salvato nell’estate del 2022. La memoria corre a quei giorni, quando una spensierata vacanza al mare stava per trasformarsi in una tragedia.
L’incidente sul pedalò
Il bimbo era scivolato dal pedalò, battendo l’addome con la conseguenza di un’emorragia interna. Talmente grave che Leonardo era in pericolo di vita: ricoverato d’urgenza, venne sottoposto a una delicata operazione e dichiarato fuori pericolo solo dopo alcuni giorni di degenza. E di angoscia dei genitori, papà Michele e mamma Raluca Bici.
La lettera consegnata ai medici calabresi
Nei giorni scorsi Farella, ispettore di polizia in servizio a Treviglio, è tornato in Calabria per la prima udienza (si è chiusa con un rinvio) del processo che attesterà eventuali responsabilità del gestore del lido in merito all’incidente di Leonardo.
Venerdì 28 febbraio l’ispettore in servizio a Treviglio ha colto l’occasione di passare allo «Jazzolino» portando con sé la lettera scritta dal figlio
Venerdì 28 febbraio l’ispettore ha colto l’occasione di passare allo «Jazzolino» portando con sé la lettera, scritta a mano in bella calligrafia dal figlio Leonardo. Lo sguardo, racconta l’agente, si è subito posato sulla statua di San Pio, all’esterno dell’ospedale, e sulla panchina dove ha trascorso «le quattro notti più brutte della mia vita». Sedeva guardando la finestra della stanza, in attesa di notizie, nei giorni in cui il Covid limitava le presenze negli ospedali.
La commozione
«Nonostante le difficoltà ho continuato a vivere la mia vita grazie a voi, piano piano»
Tutto il personale del reparto si è riunito per qualche minuto per leggere la lettera rivolta al «caro dottore Zappia e cari dottori del reparto di Chirurgia». Più di uno dei presenti non ha nascosto la commozione nell’ascoltare le parole di quel ragazzino bergamasco che non dimentica chi gli ha salvato la vita. «Nonostante le difficoltà ho continuato a vivere la mia vita grazie a voi, piano piano», scrive. Ripensando alla degenza, scrive di ricordare «tutti quei giorni passati in vostra compagnia e ricordo la gentilezza, il bene, l’affetto e il tempo che mi avete dedicato».
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