Romano, trova il ladro in casa di notte: il marito lo blocca in giardino
Il racconto della moglie: «Pensavo fosse il mio consorte, ma poi ho urlato. Lui è uscito come se nulla fosse». Stava fuggendo con un orologio Cartier. Ora è in cella.
Si è trovata il ladro in casa, di notte, mentre il consorte e il convivente della figlia erano in giardino a cercare il malvivente . «Era di spalle, all’inizio l’ho scambiato per mio marito, poi quando si è voltato mi sono accorta che era un estraneo e mi sono messa a urlare. Lui, come se niente fosse, è uscito dalla porta con tutta calma».
Ma non l’ha fatta franca: mentre si allontanava col bottino (tra cui un orologio Cartier da 5.000 euro e un cappotto-piumino da 1.000 euro), nel giardino è stato bloccato dal marito della donna, un impresario edile di 66 anni, e da una guardia giurata dell’istituto di vigilanza Polnotte, giunta in tre minuti, ed è stato arrestato dai carabinieri di Romano . Il giovane - E. E. A. S., 25 anni, marocchino senza fissa dimora e senza permesso di soggiorno - è finito in carcere dopo che l’arresto per furto e resistenza a pubblico ufficiale è stato convalidato (verrà invece stralciato il porto abusivo di un coltellino che aveva con sè).
Tutto è successo poco prima dell’una della notte tra martedì 11 e mercoledì 12 in una villa di via Confalonieri, nella zona nord di Romano, non lontano dal grattacielo e dalla linea ferroviaria Milano-Venezia . Nella villa abitano marito e moglie e, in un’altra ala, la figlia e il convivente. Tutti stavano dormendo a quell’ora. È stato il cane della figlia, un bulldog francese che si trovava all’interno dell’abitazione, a dare l’allarme, abbaiando dopo aver probabilmente percepito la presenza di un estraneo nel giardino. La figlia si è così svegliata di soprassalto e, visto che l’animale continuava ad abbaiare, si è insospettita ed è andata a controllare la registrazione dei video del circuito delle telecamere di sorveglianza. In questo modo s’è accorta della presenza di un uomo in giardino. La donna ha allora telefonato al padre, che è sceso dal reparto notte ed è uscito in giardino. Lo stesso ha fatto il convivente della figlia. I due si sono messi a perlustrare l’esterno.
L’impresario edile, uscendo dalla propria abitazione, ha lasciato aperto l’uscio e il 25enne ne ha approfittato per intrufolarsi . «Sono scesa dal reparto notte per vedere cosa succedeva - racconta la moglie del 66enne - e nel buio ho visto una figura di spalle che sotto braccio teneva il mio piumino. Pensavo fosse mio marito, così gli ho detto: “Cosa fai col mio piumino?”, cercando di riprendermelo. Quello si è voltato e a quel punto mi è venuto un colpo al cuore. Ho cominciato a urlare il nome di mio marito per richiamare la sua attenzione. Il ladro non ha fatto una piega, è uscito camminando dalla porta come se nulla fosse».
Fuori c’erano il marito e la guardia della Polnotte, che ha immobilizzato il malvivente. Quest’ultimo s’era infilato ai piedi le Timberland dell’imprenditore e aveva con sè il piumino e l’orologio Cartier della moglie del 66enne, altre due paia di scarpe, delle cuffie Airpod, un apparecchio-sigaretta elettronica e pure una bottiglia di limoncello e tre di birra rubate dal garage. Il giovane è stato poi preso in consegna dai carabinieri di Romano e da quelli del Nucleo operativo radiomobile di Treviglio. Ha cercato di dimenarsi per impedire l’arresto ed è per questo che il pm Giancarlo Mancusi gli contesta pure la resistenza a pubblico ufficiale.
Il 26enne è senza fissa dimora e risulta vivere da clochard nella zona della stazione di Treviglio. È entrato in Italia illegalmente il 3 giugno alla frontiere di Gorizia ed è gravato da un decreto di espulsione. Il 5 dicembre è stato denunciato per un tentato furto dai carabinieri di Bergamo Bassa, il giorno successivo ha rimediato una denuncia simile dai carabinieri di Treviglio. Il 12 dicembre s’è reso responsabile di un furto in abitazione a Pavia, per il quale ha patteggiato la pena ed è stato scarcerato. Due giorni dopo è stato denunciato per un furto aggravato a Brennero (Bolzano). Anche per via di questi precedenti, il giudice Paolo Longobardi mercoledì ha disposto la custodia cautelare in carcere, dopo aver convalidato l’arresto. Assistito dall’avvocato Sara Gelmi, durante l’interrogatorio di convalida il giovane ha spiegato di non ricordarsi nulla. Verrà processato per direttissima il 26 gennaio.
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