Resta grave l’11enne di Caravaggio soccorsa in piscina

IL DRAMMA. La ragazzina, di Caravaggio, era in gita con il Cre dell’oratorio al parco «Aquaneva», nel Milanese. Recuperata sott’acqua e soccorsa da un bagnino, è stata trasferita al Papa Giovanni XXIII con l’elisoccorso.

La ragazzina è ancora grave e le sue condizioni per il momento paiono stabili: resta ricoverata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Di 11 anni, residente a Caravaggio è di origini senegalesi: lunedì mattina, al parco «Aquaneva» di Inzago, nel Milanese, è stata rinvenuta in arresto cardiocircolatorio nella piscina centrale. Al parco acquatico la bambina si era recata in gita con il Cre dell’oratorio San Luigi di Caravaggio.

Insieme a lei c’erano circa altri duecento bambini e ragazzi, fra animatori e iscritti all’oratorio estivo delle scuole elementari e medie, e il vicario don Andrea Piana. Il tragico fatto è successo poco dopo l’arrivo all’Aquaneva, avvenuto intorno alle 10: «Appena arrivati – racconta un’animatrice addetta proprio al gruppo a cui apparteneva la undicenne –, io e altri animatori siamo andati a cambiarci. I bambini più piccoli avevano invece già addosso il costume.

Fatto sta che, quando siamo usciti dagli spogliatoi, avevano già raggiunto la piscina centrale, ossia quella “degradante” (che va da bassa a profonda, ndr) e poco dopo la ragazzina è stata vista sott’acqua». Durante il viaggio dall’oratorio di Caravaggio all’Aquaneva – hanno raccontato alcuni animatori – a tutti i partecipanti alla gita (la prima del Cre di Caravaggio in piscina di questa estate) è stato raccomandato più volte che chi non sapeva nuotare per entrare in vasca avrebbe dovuto aspettare la presenza di almeno due animatori. La direttiva principale per gli animatori era invece quella di prestare particolare attenzione soprattutto ai bambini più piccoli. L’undicenne frequenta la quinta elementare.

La ricostruzione di quanto accaduto

Qualcosa, nel giro di soli pochi minuti, è andato evidentemente storto. Sulla dinamica di quanto accaduto stanno comunque indagando gli agenti della polizia locale di Inzago, intervenuti sul posto insieme ai carabinieri dello locale compagnia appena è stato lanciato l’allarme. Al momento non si può escludere alcuna ipotesi sul perché la undicenne sia finita sott’acqua: né che abbia avuto un malore appena entrata in piscina, né che abbia sbattuto la testa tuffandosi e perdendo poi i sensi. A quanto accertato dalla polizia locale, sulla piscina dove la ragazzina è finita sott’acqua non era puntata alcuna telecamera della videosorveglianza e, quindi, non ci sarebbero immagini che potranno aiutare la ricostruzione dei fatti.

La cosa certa, come risulta dalla testimonianza di alcune ragazzine che si trovavano con la undicenne, è che, a un certo punto, la ragazzina è stata vista priva di sensi in fondo alla piscina, in un punto alto un metro e 60 centimetri e dove, quindi, non poteva toccare. Da più testimoni viene riferito che la undicenne sia rimasta in quello stato per una durata compresa fra un minuto e mezzo e due minuti. Vedendola in acqua, un’altra ragazzina presente ha subito avvisato il fratello che, a sua volta, ha chiamato un animatore. A quel punto entrambi si sono tuffati in piscina e hanno estratto la undicenne, per poi adagiarla sul bordo della vasca. È quindi intervenuto un bagnino, che ha subito dato il via alle manovre di rianimazione. La voce di quanto stava accadendo è immediatamente circolata e tutti i bambini e ragazzi presenti sono accorsi a vedere i soccorsi, trovandosi di fronte a una scena molto forte.

Prognosi riservata

Dopo la chiamata al 112 all’Aquaneva sono intervenuti un’ambulanza e l’elisoccorso del 118. I soccorritori hanno continuato con le manovre di rianimazione. Successivamente, stabilizzatene le condizioni, la ragazzina è stata trasportata in volo al Papa Giovanni, dove si trova ricoverata in rianimazione: la prognosi è riservata e la bambina è grave. Di quanto accaduto sono stati subito avvisati i suoi genitori che, accompagnati da degli addetti della Caritas di Caravaggio, hanno immediatamente raggiunto il Papa Giovanni. Il parroco di Caravaggio, monsignor Giansante Fusar Imperatore, informato dell’accaduto, è corso a Inzago.

Visto il grave episodio, è stata subito disposta la conclusione della gita e il ritorno dei partecipanti all’oratorio di Caravaggio. A ciascuno di loro è stata poi data la possibilità, previo avviso ai genitori, di fare ritorno a casa e mettere così fine in anticipo alla giornata al Cre. Sono stati molti i bambini che, non sentendosela di rimanere in oratorio, hanno appunto deciso di tornare a casa. Lunedì nessun sacerdote della parrocchia ha voluto dire qualcosa. Solo il vicario don Andrea, riferendosi alla ragazzina, si è limitato a dire: «È in sala rianimazione. Bisogna sicuramente pregare».

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