Quella borsa lasciata fuori dal negozio, aiuto a chi è in difficoltà
Treviglio. L’iniziativa di un commerciante che lascia una borsa di prodotti fuori dalla bottega per chi non può entrare e comprare.
«Giusto pochi minuti fa è entrato un anziano che mi ha detto: “Guardi, il sacchetto ieri l’ho preso io e le volevo dire grazie perché ne avevo davvero bisogno”. Sono soddisfazioni che non hanno prezzo: la sua stretta di mano e il suo ringraziamento hanno un valore per me inestimabile». Durante la pandemia Vincenzo Cavò, siciliano, era rimasto senza lavoro: il suo impiego di addetto tecnico in una ditta chimica di Lucca era saltato.
Così si è inevitabilmente guardato un po’ in giro e, «facendo qualche indagine di mercato», spiega, «ho scoperto che a Treviglio sarebbe stato interessante aprire un negozio di gastronomia e di surgelati di carne e pesce siciliani, la mia regione. Così due anni fa mi sono trasferito qui in città e il 7 novembre dell’anno scorso ho aperto un punto della catena “Refreddo” all’11 di via Sangalli. I mesi di novembre e dicembre sono andati molto bene e ne sono rimasto positivamente soddisfatto. A gennaio e febbraio, invece, le cose sono andate un po’ meno bene, ma è fisiologico del periodo. In generale sono molto soddisfatto».
Di qui l’idea di aiutare chi sta peggio e non ha la possibilità economica di fare acquisti nel suo e in altri negozi del centro di Treviglio: «In pratica colloco sulla maniglia esterna del negozio una borsa con dentro pasta e sugo e chi ne ha la necessità, come recita il cartello che ho affisso, li può prendere. Al momento lo sto facendo una volta la settimana, ma il mio obiettivo sarebbe quello di estendere l’iniziativa a tutti i giorni». E non si tratta di prodotti in scadenza o freschi da smaltire la sera: «No, sono prodotti confezionati e a conservazione – aggiunge Cavò –: l’aspetto positivo è che, da quando ho iniziato, anche alcuni clienti che ne sono venuti a conoscenza hanno deciso di contribuire e magari capita che acquistino, per esempio, due confezioni di pomodoro e mi dicano di lasciarne una per il sacchetto da prendere all’esterno».
Tra l’altro Cavò lavora 7 giorni su 7, senza pausa: «Al momento non posso permettermi di riposare – ammette – perché non ho ancora dipendenti o collaboratori. Le soddisfazioni sono però tante e credo che la scelta di aprire in centro a Treviglio un negozio di prodotti siciliani, che mancava, è stata azzeccata».
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