
Prof con due lavori dovrà restituire oltre 230mila euro
Guardia di Finanza. Un ex insegnante 63enne del «Rubini» di Romano per 10 anni ha fatto anche il subagente assicurativo.
Oltre 230mila euro. È quanto dovrà versare al Ministero dell’Istruzione e del merito un ex insegnante dell’Istituto tecnico professionale Iss Giovan Battista Rubini di Romano Lombardia. A condannare al maxi-risarcimento il docente di Misano di Gera d’Adda, 63 anni, è stata la Corte dei Conti, sezione prima giurisdizionale centrale d’appello, che ha reso definitiva la sentenza che era stata emessa in primo grado dai giudici contabili della sezione lombarda. Da quanto è stato accertato dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Treviglio, per dieci anni, tra il 2010 e il 2020, il prof avrebbe esercitato in parallelo l’attività di subagente assicurativo. Un secondo lavoro considerato assolutamente incompatibile con il suo status di dipendente pubblico. Nello specifico, il docente è stato condannato a restituire al Ministero dell’Istruzione 231 mila euro, l’equivalente degli introiti incassati come assicuratore mentre faceva l’insegnante a tempo indeterminato.
«Senza autorizzazione del dirigente»
A leggere la sentenza della Corte dei Conti, «il convenuto ha violato con dolo la normativa in materia di incompatibilità del pubblico impiego per aver svolto continuativamente, dal 1° gennaio 2010 al 31 agosto 2020, secondo modalità imprenditoriali, l’attività di subagente assicurativo». Ancora: «Si è trattato di un’attività professionale extra istituzionale effettuata senza la previa autorizzazione del dirigente scolastico». Da qui «l’obbligo di rifondere l’importo corrispondente alle somme indebitamente percepite dal medesimo nello svolgimento di attività extra lavorative non autorizzate». A riprova della condotta dolosa del prof un ulteriore elemento: «Al momento del conferimento dell’incarico di subagente aveva affermato di non essere pubblico dipendente con rapporto di lavoro a tempo pieno».
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