Prelevano dal distributore in tilt le sigarette a 10 cent, ma poi si pentono: «Ecco il resto»

Dopo l’attacco hacker. A Treviglio due ragazzi si sono presentati in tabaccheria a saldare. «Ma nessun altro l’ha fatto».

Dopo avere prelevato, sabato sera, da un distributore automatico di Treviglio sei pacchetti di sigarette, pagandoli solo 10 centesimi l’uno perché la macchinetta era stata mandata in tilt da un attacco hacker, si sono ravveduti e presentati lunedì dal titolare della Tabaccheria Carioli, scusandosi per quanto fatto e pagando i 30 euro del costo effettivo. Si tratta di due ragazzi trevigliesi che avevano pagato quanto il display del distributore indicava, ma che sapevano di commettere qualcosa di non regolare. E appartengono al gruppo che sabato, tra le 21,15 e le 22,15, ha svuotato uno dei tre distributori posti sotto il porticato davanti alla tabaccheria di viale Oriano, forse dimenticando che erano in funzione le telecamere e che per l’accesso va inserito il codice fiscale.

Si tratta di apparecchi installati dalla «Laservideo» di Suzzara, sul cui display a un certo punto è apparso il messaggio «Fuori Alfredo dal 41bis», messaggio di supporto all’anarchico e terrorista Alfredo Cospito, e simultaneamente il prezzo di ogni pacchetto è sceso a 10 centesimi, Ad accorgersi di quanto stava succedendo è stata un’altra tabaccaia del centro, che ha avvisato i titolari giunti sul posto insieme a una pattuglia dei carabinieri quando però dei 200 pacchetti non c’era più traccia. In pratica il valore di vendita delle sigarette era di 1.100 euro, quanto avrebbe dovuto ritirare il tiolare Aldo Carioli, che invece nel cassetto si è trovato solo 20 euro.

«Speravo che altre persone si pentissero di quanto fatto – ha detto rammaricato Carioli – e invece si sono presentati solo quei due ragazzi. Chi ha manomesso il distributore ce l’ha con lo Stato ma alla fine paghiamo noi tabaccai». E anche le tabaccherie «Non solo fumo» di Caravaggio e quella di via Roma a Misano sono state prese di mira dagli hacker. La prima è quella che ha subito il danno maggiore, pari a circa mille euro. La titolare Sara Sangaletti si è accorta che il prezzo di tutti i prodotti in vendita nel suo distributore automatico installato dalla «Laservideo» era stato ribassato a 10 centesimi solo intorno alle 21: «Relativamente presto – sostiene –, visto che la mia dipendente aveva chiuso la tabaccheria alle 20. Ma un’ora è bastata per causarmi un grande danno. Il motivo è che la prima persona accortasi delle sigarette a 10 centesimi, invece di allertarmi, ha fatto partire un tam tam sui social da fare accorrere alla mia tabaccheria in poco tempo una decina di persone».

La titolare è stata, infine, informata di cosa stava accadendo da una sua cliente abituale, che poi è stata l’unica a recarsi il giorno dopo a darle la differenza di quanto aveva acquistato. Nessun altro l’ha fatto: «E ciò un po’ mi rammarica – commenta ancora Sangaletti –: tutti coloro che hanno approfittato della situazione sono stati filmati dalla telecamera sopra il distributore. Si vedono persone giovani ma anche adulte che, si presumerebbe, vista l’età dovrebbero aver sviluppato un certo senso civico».

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