Ponte di Canonica, slitta la fine dei lavori. Code e disagi fino alla primavera
VIABILITÀ. Ritardi nella sostituzione dei tiranti, nell’ambito del cantiere per la messa in sicurezza. Il traffico avrà conseguenze soprattutto per gli studenti.
La notizia era nell’aria poiché lo stato di avanzamento dei lavori è sotto gli occhi di tutti: la fine dell’intervento di messa in sicurezza del ponte su fiume Adda, tra Vaprio e Canonica, slitta da fine novembre a marzo 2024. Ci si aspetta che la Provincia di Bergamo (competente, per l’infrastruttura e la sovrastante provinciale 525, insieme alla Città metropolitana di Milano) invii a breve la comunicazione a tutti gli enti interessati.
Brutta notizia per gli automobilisti che ogni giorno sono costretti a percorre il viadotto sul quale, a causa della presenza del cantiere, si passa a senso unico alternato. Il transito dei camion sopra 3,5 tonnellate è vietato e questo divieto comprende anche i pullman del servizio scolastico che, quindi, dovranno per altri quattro mesi continuare a percorrere tratte alternative con tutti i relativi disagi.
«E’ evidente che sono stati sbagliati dei calcoli – spiega il sindaco Gianmaria Cerea –: a quanto ci risulta erano stati calcolati tre giorni per la sostituzione di tutti i 36 tiranti. Infatti l’intervento di messa in sicurezza inizialmente avrebbe dovuto essere completato in un centinaio di giorni e, quindi, per settembre»
I lavori erano iniziati a giugno e da allora, a causa di complicazioni tecniche, la ditta appaltatrice è riuscita a sostituire solo i 18 tiranti in acciaio dell’arcata a valle che non è stata in realtà ancora del tutto completata: ci vorranno ancora una decina di giorni, pare. L’intervento sugli altrettanti 18 tiranti dell’arcata a monte non potranno però iniziare subito. Prima, infatti, ci sarà da sistemare il trabattello installato sotto il viadotto che è stato danneggiato dalla piena del fiume dei giorni scorsi. E questa operazione richiederà un paio di settimane. «E evidente che sono stati sbagliati dei calcoli – spiega il sindaco Gianmaria Cerea –: a quanto ci risulta erano stati calcolati tre giorni per la sostituzione di tutti i 36 tiranti. Infatti l’intervento di messa in sicurezza inizialmente avrebbe dovuto essere completato in un centinaio di giorni e, quindi, per settembre. Alla fine però, per difficoltà tecniche, si è arrivati a impiegare una settimana per ogni tirante. Mettiamoci poi il periodo di vacanza dell’impresa appaltatrice ad agosto, i sabati e le domeniche in cui non si lavora: ecco come si è arrivati a metà novembre ad aver pronta solo un’arcata».
Proroga della Provincia fino a marzo 2024
Ed ecco perché, calcolando appunto quanto si è impiegato per la prima arcata, la Provincia dovrà prorogare il senso unico alternato sul ponte fino a marzo 2024, mese in cui sarà prevedibilmente pronta anche la seconda. I disagi al traffico, quindi, permarranno ancora per lungo tempo. Le colonne d’auto, sia in direzione Milano che Bergamo, si formano soprattutto negli orari punta e in alcuni casi, sulla sponda bergamasca, arrivano fino allo svincolo della 525 per Pontirolo. Per la chiusura del viadotto ai mezzi con peso superiore alle 3,5 tonnellate, il trasporto scolastico ha dovuto studiare percorsi alternativi, con conseguente aumento delle ore di servizio. È il caso della Sai di Treviglio: i bus di questa compagnia trasportano all’istituto Nizzola di Trezzo (Milano) una quarantina di studenti residenti nella Gera d’Adda, e alle scuole di Treviglio e Caravaggio un centinaio di alunni residenti a Vaprio, Trezzo e Concesa.
Per superare l’Adda devono raggiungere i ponti di Cassano e Brembate. Per questo motivo la società a settembre aveva presentato all’Atpl (Agenzia per il trasporto pubblico) un preventivo di cinquemila chilometri in più: «Ora dopo la notizia dello slittamento a marzo della fine dei lavori – dice il direttore operativo Achille Marini – ci vedremo costretti a presentare un’altra richiesta del genere. Per noi è un grande sforzo poiché più chilometri significa un impiego superiore di mezzi e autisti». E non mancano disagi nemmeno per gli studenti che utilizzano queste linee alternative e che fino a marzo dovranno continuare ad alzarsi prima del solito: per permettere loro di arrivare in classe in tempo la Sai si è, infatti, vista costretta ad anticipare di 10 minuti l’inizio delle corse.
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