Parroco di Treviglio per 12 anni, addio a monsignor Giovanni Buga

IL LUTTO. Si è spento a 75 anni, i funerali giovedì 4 luglio alle 16,15 nella Basilica di San Martino.

Treviglio piange la morte del suo carissimo ex prevosto-parroco monsignor Giovanni Buga, deceduto martedì mattina, a 75 anni, nella sua abitazione a Varese, dove si era trasferito a conclusione del mandato ecclesiale a Treviglio nel settembre 2016. Avendo allora chiesto all’arcivescovo di Milano la possibilità di non essere più nominato parroco, aveva scelto di continuare il servizio sacerdotale come vicario parrocchiale addetto al confessionale nella chiesa varesina di San Vittore. Colpito da male incurabile, ha sopportato nel silenzio, con pazienza e rassegnazione alla volontà di Dio; munito del conforto religioso, è deceduto, lasciando l’esempio di un prete sereno e rasserenante, ricco di fede e di operosità cristiana al servizio del Signore, della Chiesa ambrosiana e delle comunità che gli erano state affidate. Voleva tanto bene a Treviglio che, pur deceduto a Varese, la comunità trevigliese ha scelto di celebrare nella basilica di San Martino i suoi funerali giovedì pomeriggio, 4 luglio, alle 16,15, estremo omaggio ad un parroco tanto amato nei dodici anni di servizio resi a Treviglio.

Nato a Rho nel 1949, ordinato in Duomo a Milano, era stato insegnante di matematica in seminario, poi inviato parroco a Porlezza (Como, ma diocesi di Milano); infine nel 2004 era nominato prevosto a Treviglio, sperimentando il rito romano(Treviglio fa eccezione in diocesi dove si usa il rito ambrosiano). Si era immediatamente calato in un rapporto di fiducia reciproca e di affetto con la popolazione trevigliese, dalla quale era accolto come un Pastore d’anime buono, saggio e profondamente attento ai bisogni dei più poveri, dando forte spazio alla Caritas, così come alle associazioni cattoliche e ad enti dediti alla solidarietà culturale e sociale. Nel settembre 2016 aveva lasciato Treviglio, dove arrivava il successore monsignor Norberto Donghi. Di carattere aperto e umanamente simpatico, vicino alla gente anche grazie ad arguzia ed ironia,don Giovanni aveva subito calamitato il coinvolgimento popolare, diventando presto un amico sincero e cordiale dei concittadini.

Sul piano pastorale era un sacerdote pieno di iniziative nel segno di Gesù e di Maria, con la profonda attenzione alla Madonna delle Lacrime, tanto cara ai trevigliesi. E ha avviato gli imponenti lavori di ristrutturazione al Santuario, cominciando dai muri esterni, opera di rifacimento portata a termine dal suo successore monsignor Donghi, attuale parroco della Comunità pastorale Treviglio-Castel Rozzone. Ora resta la memoria di un prete umile, semplice, vicino, un parroco che non sarà dimenticato.

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