Osio Sopra, i rilievi all’asilo: un’unica fiammata ha investito i bambini seduti sulle panchine
Osio Sopra La ricostruzione del drammatico incidente secondo i primi rilievi svolti sabato 4 giugno del Nucleo investigativo dei Vigili del fuoco. I piccoli erano a circa un metro dal braciere.
Nessun incendio, ma un’unica fiammata di circa un metro che ha investito i bambini, tutti quanti seduti sulle panchine posizionate intorno al braciere di metallo, al cui interno era stato versato bioetanolo per cuocere marshmallow. Sono questi i primi punti fermi emersi dalla ricostruzione dell’incidente avvenuto lunedì, a Osio Sopra, alla scuola dell’Infanzia «San Zeno». Qui ieri, accompagnato dai carabinieri della compagnia di Treviglio, è intervenuto il Nucleo investigativo antincendi (Nia) dei vigili del fuoco, che per tutta la mattinata ha lavorato accuratamente, raccogliendo campioni, nuovi reperti e facendo misurazioni: l’obiettivo è ricostruire esattamente il momento in cui i cinque bambini rimasti ustionati sono stati raggiunti dalla fiammata partita dal braciere.
Sulle panchine
È stata accertata la posizione dei cinque piccoli sulle panchine: il base ai rilievi, sarebbe ragionevole pensare che tutti fossero seduti e che nessuno si trovasse vicino al braciere. Dal momento che il braciere, come è possibile veder a occhio nudo, si trovava a circa un metro dalle panchine, ciò significa che altrettanto lunga sarebbe stata la fiammata. L’ipotesi fino ad ora più accreditata è che la fiammata sia scaturita dopo che uno dei tre papà presenti insieme ai bambini (l’unico al momento indagato, per lesioni colpose gravissime), avrebbe versato dell’altro bioetanolo nel braciere pensando che quello messo in precedenza non stesse bruciando, invece non era così. Gli uomini del Nia hanno confermato che il bioetanolo è, effettivamente, una sostanza che «può bruciare senza che a prima vista ce se ne renda conto». Nessuna conferma, invece, in merito alla dinamica ipotizzata dell’incidente: «Se qualcuno ha buttato del bioetanolo su una fiamma già accesa – hanno sostenuto – quello è ancora tutto da verificare, come la quantità della sostanza utilizzata e la direzione della fiammata».
Sabato a contribuire alla ricostruzione dell’accaduto è arrivata alla scuola dell’infanzia anche una delle due insegnanti che erano accorse a dare un mano subito dopo l’incidente. Ieri ha dato indicazioni su dove si trovassero i bambini al suo arrivo. Dopodiché ha preso in mano una canna dell’acqua installata vicino al braciere: «Io e la mia collega – ha rivelato all’uscita da scuola – siamo accorse subito perché eravamo quelle logisticamente più vicine. È stata lei a servirsi della canna ma non ce ne era bisogno: non c’era nessun incendio ma solo fumo. Io poi mi sono recata nel boschetto vicino dove alcuni bambini erano scappati spaventati». Che non ci sia stato alcun incendio è confermato anche dal Nia: la fiammata avrebbe esaurito il bioetanolo dentro il braciere, dopodiché il fuoco si sarebbe subito spento.
«Ustioni anche sulle mani»
Nel frattempo rimangono serie le condizioni dei due bambini che hanno riportato le ustioni più gravi, una bambina di 4 anni di Osio Sopra ricoverata in Terapia intensiva al «Buzzi» di Milano e un bambino di 4 anni di Osio Sotto ricoverato nel reparto Grandi ustionati del Niguarda. Purtroppo per il maschio, dopo l’operazione alle gambe per togliere tessuto necrotizzato, se ne profila una anche per le piccole mani medicate venerdì in anestesia generale: «Anche sulle manine le ustioni sono gravi – dice mamma Sabrina –, stiamo però pregando che mio figlio non debba essere sottoposto a un’altra operazione. Sta già soffrendo tanto».
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