Osio Sopra, la coordinatrice della scuola: «Il fuoco non era stato autorizzato, ora sono in corso le indagini»
La scuola «Ero in ufficio, quando mi hanno chiamata sono subito corsa, all’inizio non avevo nemmeno capito cosa fosse successo. Era l’ora della merenda con la mela, per un momento ho pensato che qualcosa fosse andato di traverso a un bambino». Simonetta Nava è la coordinatrice pedagogico-didattica della scuola dell’infanzia San Zeno di Osio Sopra.
Lunedì 30 maggio non era presente all’attività in giardino, che riguardava soltanto una classe delle nove dell’istituto, e racconta di non avere idea che ci fosse l’intenzione di accendere un fuoco: «Io avevo autorizzato un percorso di orienteering, con la mappa – dice, mentre dalla voce trapelano il dolore e lo sgomento per l’accaduto –. Questa attività era stata già svolta in passato, c’è un papà molto generoso e disponibile che lo aveva già proposto, ma non erano mai stati accesi fuochi», chiarisce.
Nel giardino, insieme ai venti bambini dei «Blu», erano presenti tre genitori (a loro volta rimasti feriti), un’insegnante e un’assistente educatrice della scuola.
«Rispetto per le indagini»
Nava non si spinge oltre nel ricostruire la dinamica dell’accaduto: «Non ero presente, né io né don Luca (Guerinoni, presidente della scuola, ndr). C’è un’indagine in corso, genitori e bambini meritano rispetto mentre vengono portati avanti tutti gli accertamenti». A scuola, accanto alla preoccupazione per i piccoli feriti, lunedì c’è stato lo sforzo di cercare di «garantire almeno una parvenza di normalità agli altri alunni, a loro tutela – prosegue la coordinatrice –. I bambini che erano presenti sono stati portati via rapidamente, gli altri sono stati tenuti in classe, molti quasi non se ne sono accorti. Abbiamo cercato di continuare, per loro».
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