Ora Islem ha un cuore nuovo, ma
le serve una casa: gara di solidarietà

Forza, coraggio e solidarietà sono gli ingredienti della storia di Islem, una ragazzina di 14 anni che è arrivata a Bergamo dalla Tunisia per ricevere un cuore nuovo.

Islem ha un’infanzia felice e spensierata, trascorsa insieme alle due sorelle e ai suoi genitori, ma una mattina di marzo 2018 si sente male e in ospedale accertano che il suo cuore non funziona bene: la sua vita è appesa ad un filo. Nel giro di pochi giorni, proprio 3 anni fa, il 26 marzo 2018, Islem e sua mamma Warda si trasferiscono in Italia per eseguire accertamenti clinici più approfonditi. I medici dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo stabiliscono che la ragazza deve sottoporsi a un trapianto di cuore, operazione che viene eseguita il 29 dicembre 2018.

 Islem ha un decorso post operatorio regolare, anche se è complicato da un deficit di movimento dell’arto inferiore sinistro. Le sue condizioni non le consentiranno purtroppo di tornare in Tunisia dal resto della famiglia. Dopo una lunga degenza in ospedale viene accolta con la mamma alla Casa del Sole dell’Associazione Paolo Belli di Bergamo.

A ottobre 2019 Islem, che da grande sogna di diventare anestesista, inizia a frequentare la scuola media al Villaggio degli Sposi, mostrando subito buone capacità. Un anno più tardi termina l’ospitalità alla Casa del Sole e la mamma di Islem studia italiano e fa un corso per assistenza domiciliare che le permette di trovare lavoro come badante, un impiego che la impegna giorno e notte. La ragazza viene così accolta da una famiglia di origine tunisina, conosciuta in ospedale, dove rimane fino ai primi giorni di marzo. A questo punto serve qualcuno che ospiti Islem ed entra in gioco proprio la sua insegnante, Giuditta Benedetti.

«Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso senza esitazione di accoglierla nella nostra famiglia. Lo spazio non è tanto ma ci siamo organizzati e lei è diventata parte della nostra vita – commenta Giuditta, sposata con due figlie -. È una bellissima esperienza, lungo il nostro cammino incontriamo persone che, senza saperlo, lasciano un’impronta indelebile nel nostro cuore».  Ma per quanto Islem sia circondata da affetto, il distacco dalla mamma, con cui può incontrarsi solo sabato e domenica, è motivo di sofferenza. Giuditta ha deciso di lanciare una mobilitazione per cercare un lavoro diurno alla mamma e una casa in affitto dove possano vivere insieme, con l’obiettivo di ricongiungersi presto anche con il papà e le sorelle rimaste in Tunisia. Per aiutare la famiglia di Islem è stata anche aperta una raccolta fondi (su gofund.me), che è arrivata in pochi giorni a 6.200 euro. «Tantissime persone hanno risposto al nostro appello in modo da garantire un futuro per Islem – conclude Giuditta Benedetti –. Grazie al passaparola abbiamo superato i 110 donatori, coinvolgendo la rete del Villaggio, le famiglie che frequentano la scuola e tramite chat. Dal 1° aprile la mamma di Islem lavorerà come badante con orario diurno a Verdello, così mamma e figlia potranno trascorrere più tempo insieme. La ricerca della casa è invece più faticosa». Mamma Warda e Islem sperano di riuscire presto a riunirsi anche con il resto della famiglia, dopo tre anni. Nel frattempo ringraziano infermieri e medici che le hanno seguite al Papa Giovanni XXIII, in particolare i dottori Sebastiani e Fontana, la signora Elena della Casa del Sole e Cecilia, la mamma di una compagna di classe di Islem, che fornirà loro un alloggio temporaneo.

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