Operaio investito da getto di acqua bollente, ustioni sul 40% del corpo
Romano di Lombardia. È successo alle 14,30 di giovedì 2 marzo alla Finazzi dolciaria mentre stava pulendo un macchinario. L’uomo di 52 anni di Fornovo ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano, non rischia la vita.
Ha riportato ustioni di primo e secondo grado su 40% del corpo, soprattutto alla gambe, l’operaio investito da acqua ad alta temperatura mentre ieri pomeriggio stava lavorando all’interno della Finazzi dolciaria srl di Romano, ditta produttrice di caramelle. L’uomo, 52enne residente a Fornovo San Giovanni, è stato ricoverato in prognosi riservata al Niguarda di Milano, ma non è in pericolo di vita. L’infortunio sul lavoro si è verificato verso le 14,30, nella fabbrica di caramelle che ha sede in via Giovanni Paolo II, nella zona produttiva nordovest di Romano. La Finazzi dolciaria ha dato continuità alla Carlo Pagliarini, storica ditta fondata nel 1896, operando poi a livello internazionale: qui da anni lavora l’operaio che ieri è rimasto gravemente ferito. Stando a una prima ricostruzione dell’accaduto, fornita poco dopo l’episodio dallo stesso uomo alla pattuglia dei carabinieri di Romano intervenuta sul posto, il fatto si è verificato davanti a un macchinario denominato «cuocitore», sul quale appunto l’operatore stava lavorando per eseguire la normale pulizia. Sembra che una disattenzione sia all’origine del fatto.
Sempre in base a quanto riferito dal ferito ai militari dell’Arma, il 52enne ha aperto la cisterna dell’apparecchio che ancora stava funzionando: una manovra che ha poi generato l’infortunio all’operaio di Fornovo. Dalla cisterna, per la forte pressione, è uscito un getto di acqua ad alta temperatura che ha investito l’operaio, finendogli soprattutto sugli arti inferiori, interessando anche addome, schiena e un braccio: completamente colpita è stata la gamba destra, mentre quella sinistra dal ginocchio in giù. Le urla dell’operaio hanno richiamato i colleghi e il titolare dell’azienda, che hanno provveduto a eseguire un primo intervento, lanciando allo stesso tempo l’allarme al 112, la cui centrale operativa ha inviato sul posto, da Romano, un’ambulanza, un’auto infermieristica e una pattuglia dei carabinieri. I soccorritori hanno prestato le prime cure del caso al ferito, rimasto sempre cosciente e collaborativo.
Valutato il quadro clinico, l’operaio è stato portato con l’autolettiga all’ospedale Niguarda di Milano, dove è stato ricoverato. Per gli accertamenti e le indagini del caso, alla Finazzi dolciaria si sono recati due tecnici del servizio Psal (Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Ats Bergamo. Sergio Piazzolla, responsabile Area specialistica igiene e sicurezza del lavoro dell’Ats, fa sapere: «Non ci sono testimoni diretti dell’evento e sarà quindi necessario sentire l’infortunato per ricostruire la precisa dinamica, quando sarà possibile». Sergio Piazzolla ha anche evidenziato: «In generale l’utilizzo di attrezzature e macchinari pericolosi può essere affidato solo ai lavoratori appositamente formati sulle modalità operative e di sicurezza. Questi addetti devono anche aver seguito un adeguato percorso di addestramento pratico, attraverso il quale abbiano acquisito le capacità di applicare in modo congruo le procedure stabilite dall’azienda. C’è poi da considerare il fattore di rischio connesso alla parte tecnologica degli impianti – ha concluso –: il loro buon funzionamento deve essere testato periodicamente con controlli interni, verificato e garantito dagli interventi di manutenzione preventiva».
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