Omicidio di Calcio, oggi l’interrogatorio
Acquisiti i filmati delle telecamere

Sarà interrogato lunedì 20 gennaio dal gip Musli Morina, il kosovaro di 20 anni arrestato con l’accusa di avere ucciso il cugino Erion, coetaneo, al culmine di una lite nella notte tra giovedì e venerdì scorsi a Calcio.

Il giovane, portato in caserma venerdì nella tarda mattinata a poche ore dal ritrovamento del corpo del cugino nel Naviglio civico cremonese, è stato interrogato a lungo ma non ha risposto alle domande incalzanti degli inquirenti.

Circa 18 ore dopo è stato arrestato e il sostituto procuratore Silvia Marchina, che coordina le indagini dei carabinieri di Treviglio e Bergamo, ha formulato per lui l’accusa di omicidio volontario in semi flagranza. Oggi Morina deciderà se fornire al giudice la sua versione dei fatti oppure mantenere la linea del silenzio.

I carabinieri lo hanno trovato addormentato a casa, un appartamento in via Vezzoli, vicino al luogo del ritrovamento del corpo. Da circa sei mesi condivideva quella casa con la vittima e altri connazionali: a detta dello zio era venuto in Italia in cerca di lavoro come muratore per aiutare la famiglia rimasta in Kosovo.

Se davanti ai carabinieri ha preferito non parlare, potrebbero esserci le immagini delle telecamere a ricostruire quanto accaduto giovedì notte. Gli inquirenti infatti hanno acquisito le riprese del sistema di videosorveglianza comunale e anche quelle delle telecamere dei privati. In particolare, quelle della Ubi banca sono rivolte proprio verso il marciapiede di via Papa Giovanni XXIII, nel punto in cui il corpo di Erion Morina è stato trascinato per una trentina di metri prima di essere gettato nel naviglio. Acquisite anche quelle del negozio di fiori che si trova a poche decine di metri dal punto dell’aggressione, ma sull’altro lato della via. Immagini che potrebbero inchiodare il kosovaro per l’omicidio del cugino.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, Erion e Musli dopo aver passato la serata in un bar del paese hanno cominciato a litigare per cause ancora ignote, mentre camminavano verso casa. All’1,30 circa, giunti in via Papa Giovanni all’altezza del civico 129, Musli avrebbe aggredito il cugino probabilmente con una bottiglia rotta o un oggetto appuntito, colpendolo due volte alla testa e una alla schiena. Il ventenne ha perso molto sangue, tanto che le tracce sono rimaste evidenti sul marciapiede, poi si è accasciato a terra. A quel punto, sempre analizzando le macchie di sangue, Erion è stato trascinato per una trentina di metri e poi gettato nel naviglio, forse pensando che la corrente lo avrebbe portato lontano. Invece così non è stato e il cadavere è stato ritrovato dopo cinque ore dagli addetti alla nettezza urbana che hanno visto le tracce di sangue sul selciato e le hanno seguite fino al parapetto del naviglio, facendo la macabra scoperta.

Se Erion sia morto per i colpi ricevuti o per annegamento, lo stabilirà l’autopsia che il pm ha subito disposto e che sarà eseguita in questi giorni all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

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