Memorie nel sottosuolo, Dalmine riapre il rifugio antiaereo nel quartiere Garbagni
Storia La struttura, ora riqualificata e visitabile, è stata costruita dalla Dalmine durante il secondo conflitto mondiale e poteva offrire riparo a 500 persone.
Il rifugio antiaereo del quartiere Garbagni di Dalmine ha aperto ufficialmente i battenti alla presenza di autorità locali e nazionali. Costruito nel 1943 dalla Dalmine spa come rifugio della popolazione durante la seconda guerra mondiale, poteva contenere fino a 500 persone.
Lavori per centomila euro
Dopo una prima fase di lavori all’interno del rifugio - è situato 20 metri sotto terra e accessibile tramite una scala chiocciola di 120 gradini - costati centomila euro e terminati lo scorso anno, negli ultimi mesi si è provveduto a riqualificare anche la parte esterna. È stato messo del cemento per consolidare e facilitare l’accesso e una fontanella acqua.
Visite guidate
La gestione delle visite al rifugio è stata affidata all’associazione Crespi d’Adda che gestisce già il visitor center Unesco, creando un legame tra il villaggio industriale di Crespi e la company town di Dalmine. All’inaugurazione era presente l’amministrazione comunale del sindaco Francesco Bramani e diversi politici: l’assessore regionale Claudia Terzi, il sindaco di Capriate Vittorino Verdi, il consigliere delegato della Provincia Gianfanco Masper, il vicesindaco di Ponte San Pietro Marzio Zirafa e i parlamentari Rebecca Frassini, Alberto Ribolla e Daniele Belotti. Il rifugio rimarrà aperto con visite guidate a pagamento tutti i week end: è possibile prenotarsi qui.
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