Maltratta e perseguita la moglie
A Treviglio intervengono i carabinieri
Nella giornata di sabato 15 ottobre i Carabinieri della stazione di Treviglio hanno eseguito una misura cautelare coercitiva nei confronti di un 51enne del posto, già noto alle forze dell’ordine, colpito dal provvedimento di divieto di avvicinamento e di comunicazione nei confronti della moglie emesso a suo carico dal GIP del Tribunale di Bergamo.
La misura in questione è stata emessa dalla Magistratura bergamasca dopo le indagini dei militari dell’Arma che hanno ricostruito il contesto di «violenza e frustrazione» in cui per oltre quattro anni ha vissuto la moglie del 51enne, sua coetanea. Le contestazioni formulate dalla Procura della Repubblica di Bergamo sono gravi: maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e lesioni personali aggravate, tra l’altro susseguitesi in un arco temporale piuttosto ampio. La difficoltà da parte della persona offesa di denunciare sin da subito gli atti di violenza e sopruso subiti, hanno infatti determinato un avvio non immediato delle indagini da parte dei Carabinieri, che sono comunque gradualmente riusciti a fare piena luce su tali censurabili episodi di maltrattamento e persecuzione.
Nell’ordinanza del Gip si parla di insulti deplorevoli, di percosse, di violenze psicologiche e di telefonate incessanti, decine al giorno, contro la donna. Si parla anche di un ricovero in ospedale per un’importante frattura che ha determinato una prognosi di 25 giorni. Sempre in tale provvedimento cautelare, il giudice evidenzia episodi di pedinamento ad opera del marito nei confronti della moglie, anche a cessata convivenza, nonché di minacce con coltello o con una mazza da baseball al punto tale da “ingenerare un permanente stato di ansia e di paura ed un fondato timore per la propria incolumità, che ha costretto la parte offesa a modificare le proprie abitudini di vita”.
Grazie alle investigazioni dell’Arma di Treviglio, il GIP – su richiesta del PM - ha imposto all’indagato di non avvicinarsi alla moglie e di comunicare con la stessa con qualsiasi mezzo, mantenendo altresì un’adeguata distanza, pena l’aggravamento della misura in atto con una più grave e restrittiva della libertà personale nei confronti dell’autore.
L’attività dell’Arma dei Carabinieri a tutela delle vittime vulnerabili, tra cui le donne sottoposte a vessazioni e violenze domestiche, costituisce da sempre una priorità istituzionale. E’ fondamentale in questi casi ribadire l’importanza di denunciare sempre tali fatti superando qualsivoglia forma di ritrosia o di paura. Anticipare eventuali azioni violente è fondamentale per scongiurare eventuali situazioni limite. Proprio per tale motivo, nei prossimi mesi, la Compagnia CC di Treviglio, in accordo con le Amministrazioni Comunali del territorio e con le Associazioni di riferimento, organizzerà incontri-dibattito per informare la cittadinanza sugli strumenti giuridici e socio-assistenziali che il nostro ordinamento giuridico prevede a tutela delle persone, in particolare le donne, vittime di violenza tra le mura domestiche e non solo.
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