«L’Oglio sta diventando peggio dell’Adda: non tuffatevi». Fiumi killer, tutti i punti più a rischio - La mappa

L’ANALISI. Le zone più pericolose in pianura, nella Bergamasca. In arrivo un accordo operativo tra vigili del fuoco e sommozzatori di Treviglio per coordinare ricerche e soccorsi.

«Partiamo da un presupposto fondamentale: tutti i fiumi sono pericolosi, anche se sembrano tranquilli nascondono insidie che possono portare all’annegamento per via degli sbalzi termici, della difficoltà a nuotare, delle correnti improvvise. Per questo l’invito è di non tuffarsi, anche se fa caldo, anche se arriva la bella stagione». Giacomo Passera, presidente dei sommozzatori di Treviglio, all’indomani della tragica morte del diciottenne di origine egiziana Mohamed Ali Samy Sayed, annegato venerdì nell’Oglio a Calcio.

Dov’è il pericolo

«Stiamo notando un fenomeno che non capiamo e che ci preoccupa – aggiunge Passera –: l’Oglio si sta rivelando più pericoloso dell’Adda. Il Serio e il Brembo, invece, essendo a carattere torrentizio, presentano meno pericoli, anche se i tratti insidiosi ci sono anche in questi due nostri fiumi». Per il Serio, non nella pianura: i punti più pericolosi sono ad Alzano Lombardo e Gorle. Per il Brembo, invece, tra i punti più pericolosi ci sono la zona di Ponte Corvo a Osio Sopra e il tratto tra Filago e Brembate dove sono presenti tratti con rocce sporgenti.

L’Adda e il Serio nella Bassa sono i due fiumi con i pericoli maggiori. Lungo l’Adda, in primis Fara Gera, dove all’altezza dell’abitato ci sono punti in cui la corrente è molto forte per via dell’immissione del canale che alimentava la centrale del linificio e punti in cui la profondità del fiume arriva a oltre 9 metri. Rischi si presentano poi verso sud, nel tratto verso Groppello, dove si incontra anche un ponte da cui d’estate i giovani sono soliti tuffarsi ignorando i pericoli. Pericoli rappresentati, poco più a sud verso Cassano, dalle chiuse, che fanno accelerare la corrente. Praticamente al confine tra Bergamasca, Milanese e Cremasco, a Rivolta d’Adda, un altro punto molto pericoloso e tuttavia molto frequentato è il parco della Bisarca.

L’Oglio

E poi c’è l’Oglio, teatro della recente tragedia. Proprio quel tratto, raggiungibile da via Roncaglie, è tra i più pericolosi di tutto il corso del fiume nella Bassa: «Proprio lì, nel 2011 avevamo recuperato il corpo di un bambino annegato e della mamma, pure annegata nel tentativo di soccorrerlo – ricorda Passera –: e poi anche la zona più a nord, all’altezza di Palazzolo e Palosco, è tra le più pericolose. Questo non significa, però, che i tratti di fiume non indicati come pericolosi siano tranquilli, anzi. Ogni punto nasconde delle insidie, spesso poi accentuate dal fatto che si entra in acqua magari dopo aver mangiato e senza aver digerito, immergendosi nell’acqua gelata, passando da un clima invece afoso».

Un accordo operativo

Proprio i sommozzatori di Treviglio sottoscriveranno a breve con il comando provinciale dei vigili del fuoco un accordo operativo per l’attività di soccorso e ricerca di persone annegate. «L’iter è in corso – conferma il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Vincenzo Giordano – e siamo in attesa dell’autorizzazione ministeriale per poter sottoscrivere l’accordo. Il protocollo permetterà una razionalizzazione del servizio dei sommozzatori, sia del corpo nazionale dei vigili del fuoco sia dei volontari di Treviglio. Gli interventi in ambiente acquatico delle squadre dei sommozzatori saranno più tempestivi, oltre che più efficaci. E la collaborazione sarà garantita anche durante il presidio acquatico sul lago d’Iseo previsto da un’apposita convenzione già stipulata nei giorni scorsi con l’autorità di bacino».

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