Logistica a Misano: c’è un’offerta, ma il Comune non arretra sulle prescrizioni

TERRITORIO. La proposta è stata presentata da Valtidone Logistic Development che punta sull’area da 120mila metri quadri. L’intesa prevede anche il trasloco di altre due aziende.

La trasformazione in una nuova logistica della zona produttiva prevista a Misano, sull’area verde distante 550 metri dal santuario Santa Maria del fonte di Caravaggio, fa il primo concreto passo avanti. Un operatore immobiliare, la Valtidone Logistic Development srl di Assago (Milano), ha presentato al Comune una manifestazione d’interesse per realizzare l’operazione che interesserà una superficie di circa 120mila metri quadri in una posizione strategica: si trova fra la provinciale Rivoltana e l’ingresso della tangenziale ovest di Caravaggio che porta al casello di Caravaggio dell’autostrada Brebemi-A35.

Un passo indietro

Inizialmente l’area interessata era di circa 160mila metri quadri ma poi l’istituto diocesano per il sostentamento del clero della Diocesi di Cremona, che nella stessa zona ne possiede circa 40mila, preoccupata dell’impatto sul vicino complesso religioso caravaggino, aveva deciso di fare un passo indietro e di non vendere più. L’anno scorso, insieme alla stessa amministrazione del santuario, aveva presentato anche un contributo alla variante generale del pgt di Misano, attualmente in corso, per chiedere proprio lo stralcio della zona produttiva. Gli altri cinque proprietari dei 120mila metri quadri rimasti hanno deciso di procedere e di sottoscrivere un preliminare di vendita. Ora il nome del proponente è noto.

Le prescrizioni nel pgt

Da qui all’avvio del cantiere c’è, però, un lungo iter che potrà proseguire solo se il privato rispetterà determinate prescrizioni: una è lasciare a fianco della futura logistica uno spazio per il trasferimento di due aziende (la Misano e la Shinto) dal sud del paese. La seconda consiste nel prevedere un’area artigianale con capannoni di piccolo taglio. «Avevamo inserito queste prescrizioni 13 anni fa con la redazione del pgt – sostiene il sindaco Daisy Pirovano («Lega Misà») – e da lì non torniamo indietro. La prima è, infatti, fondamentale per liberare il centro del paese dal passaggio dei mezzi pesanti; la seconda per creare spazi per l’insediamento di attività artigianale». Pirovano sa del giudizio negativo sull’operazione della Diocesi cremonese e anche di Legambiente che, proprio contro il pgt di Misano, aveva presentato ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) di Brescia riuscendo a bloccare la zona produttiva. Solo però per poco tempo: il Consiglio di Stato aveva poi ribaltato la sentenza a favore del Comune.

Il ricorso e lo sviluppo

«Per colpa di quel ricorso – continua il sindaco – lo sviluppo di Misano è fermo a 13 anni fa mentre quello dei Comuni vicini è andato avanti spedito portando lavoro e ricchezza. Lo stesso vogliamo per Misano ponendo allo stesso tempo attenzione alla questione ambientale: l’area produttiva sarà arretrata rispetto alla Rivoltana e i capannoni previsti non potranno essere più alti di 10 metri per non interferire con il cono visivo del santuario».

Conflitti e voto

Dal canto suo la minoranza («SìAmo Misano») si dice impaziente, sostiene il capogruppo Ivan Tassi, «di vedere le carte del progetto». Per quanto riguarda invece l’operazione nel suo complesso esprime «perplessità per qualche possibile situazione di conflitto d’interesse». Il riferimento è al fatto che alcuni membri della maggioranza sono imparentati (con vari gradi di parentela) con alcuni dei proprietari dei terreni dell’area produttiva. In merito comunque la legge parla chiaro: quando il Consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi sull’operazione della logistica dovranno lasciare l’aula consigliare.

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