Lite a Dalmine: cade, sfonda la vetrata e precipita nel vano scale: grave una donna

IL LITIGIO. Una 35enne in prognosi riservata dopo un volo di due metri e mezzo. Litigava sotto il porticato di un palazzo con un 48enne, poi denunciato.

Una 35enne brasiliana è rimasta gravemente ferita mercoledì 9 ottobre precipitando nel vano scale di un condomino dopo aver infranto una vetrata nel corso di una lite con un 48enne italiano, poi denunciato per lesioni volontarie gravissime. L’impatto con i gradini, dopo un volo di due metri e mezzo , le ha provocato un trauma cranico per il quale s’è reso necessario il trasferimento in codice rosso all’ospedale Papa Giovann XXIIIi, dove la giovane è tuttora ricoverata in prognosi riservata.

«Era riversa sulle scale, ma era cosciente e gridava “aiuto”», è il racconto del dipendente di uno studio di ingegneria ospitato nel palazzo, che è stato il primo ad accorrere dopo aver sentito il trambusto: «Accanto a lei c’era quell’uomo che ripeteva “Non volevo farlo”».

L’episodio è accaduto poco prima delle 18,30 in via Buttaro a Dalmine, sotto il loggiato di un palazzo al numero civico 4/a, distante pochi metri dalla filiale della banca Bper. I due, entrambi residenti a Dalmine, si conoscevano ed erano stati protagonisti di uno screzio nei giorni precedenti in un bar del paese.

Le prime ricostruzioni

Il 48enne, secondo alcune testimonianze, sarebbe stato sotto l’effetto dell’alcol. Si trovava all’interno del bar del Grillo, adiacente al punto in cui la donna è poi caduta. La giovane, che stava transitando sotto il porticato, l’ha notato e gli avrebbe urlato: «Ti faccio passare dei guai, ti denuncio» .Quindi lui sarebbe uscito per affrontarla, facendo esplodere il litigio.

La versione ricostruita dai carabinieri di Dalmine dà conto di una spinta del rivale all’origine della caduta della donna

Secondo un pensionato che passava in quel momento sarebbe stata la 35enne a colpire il rivale per prima, forse con un pugno. Immediata la reazione del 48enne. Stando all’anziano testimone, l’uomo avrebbe cercato di aggredirla e lei per sottrarsi alla furia avrebbe perso l’equilibro, sfondando una vetrata retinata e piombando nel vano delle scale che portano agli scantinati del palazzo, due metri e mezzo sotto il livello del marciapiede del porticato esterno. La versione ricostruita dai carabinieri di Dalmine, intervenuti insieme alla polizia locale, dà invece conto di una spinta del rivale all’origine della caduta della donna.

Sul posto è giunto il fratello 31enne della brasiliana. Che s’è calato dal varco creato dal vetro infranto per raggiungere la sorella

La vetrata è una componente architettonica dell’edificio, di quelle che andavano di moda negli anni ’70. È alta più di due metri ed è divisa in due dalle cassette postali. Cadendo, la brasiliana ha infranto la parte inferiore, un quadrato di un metro di lato. Ci ha messo lo zampino anche la sfortuna. Perché quella vetrata è l’unico varco «debole» nei 200 metri di porticato. Insomma, fosse caduta in qualsiasi altro punto del loggiato, la 35enne si sarebbe fatta poco o nulla. Il 48enne ai carabinieri di Dalmine ha ribadito ciò che i testimoni gli hanno sentito dire subito dopo la caduta: e cioè che non era sua intenzione fare del male alla giovane.

Il fratello ha riconosciuto l’aggressore della sorella e lo avrebbe colpito con calci e pugni, fino a che i carabinieri, arrivati subito dopo, non lo hanno bloccato

Tensioni dopo l’incidente

Poco dopo, sul posto è giunto il fratello 31enne della brasiliana. Che s’è calato dal varco creato dal vetro infranto per raggiungere la sorella. In quel momento accanto a lei c’erano il dipendente della società di ingegneria, un medico con studio nel palazzo e il 48enne. Il brasiliano ha riconosciuto quest’ultimo come l’aggressore della sorella e lo avrebbe colpito con calci e pugni, fino a che i carabinieri, arrivati subito dopo, non lo hanno bloccato. Il 31enne è stato poi portato con l’ambulanza, in codice verde, al policlinico San Marco di Zingonia per i tagli che s’era procurato calandosi nel vano scale.

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